Scuola, la bozza sulle regole per il nuovo anno: test a campione per gli studenti, un medico per istituto

Nel documento redatto dalle parti sociali, che adesso deve essere vagliato dai ministeri dell’Istruzione e della Salute, in concerto con il Comitato tecnico scientifico, si parla di due indagini di sieroprevalenza: una per il personale, l’altra per il corpo studentesco. E sbuca anche la figura del medico di sorveglianza per gli istituti

Emergono i primi dettagli della bozza del protocollo d’intesa siglato dal ministero dell’Istruzione e dai sindacati per garantire l’avvio dell’anno scolastico. Test sierologici e individuazione di medici di sorveglianza negli istituti i due elementi principali per la ripartenza delle lezioni nell’era Coronavirus. Previsto lo «svolgimento dei test sierologici per tutto il personale scolastico in concomitanza con l’inizio delle attività didattiche». Anche gli alunni saranno soggetti a un’indagine di sieroprevalenza.


Nel loro caso, però, si tratterà di «test a campione per la popolazione studentesca con cadenza periodica. Saranno a questi fini adottati i criteri di: volontarietà di adesione al test, gratuità dello stesso per l’utenza, svolgimento dei test presso le strutture di medicina di base e non presso le istituzioni scolastiche», si apprende dalla bozza. Avanzato dalle parti sociali e adesso al vaglio del Comitato tecnico scientifico, dei ministeri dell’Istruzione e della Salute, il documento suppone anche «l’individuazione in tutte le scuole del medico competente che effettui il servizio di sorveglianza sanitaria».


Azzolina: «Basta allarmismo: si torna a scuola il 14 settembre»

Intanto, in visita a Firenze per discutere con gli enti locali in vista dell’inizio dell’anno scolastico 2020/2021, fissato il 14 settembre, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha fatto il punto sulla situazione della scuola italiana post Coronavirus. Ma prima di fare un sopralluogo nel Teatro della Pergola e sedere al tavolo dell’Ufficio scolastico regionale, Azzolina ha dedicato un lungo post su Facebook per rispondere al quotidiano La verità.

«Basta allarmismo e fake news. Il giornale La Verità oggi, in prima pagina, sostiene che io voglia pagare i banchi singoli 300 euro. È una notizia assolutamente falsa – ha scritto la ministra -. Non ho mai detto che pagheremo i banchi innovativi 300 euro. Mai. Anche perché il prezzo non lo stabiliscono il Ministro di turno o i social, ma la gara europea in corso. Com’è giusto che sia». Poi, chiarito il punto sulla questione dei banchi, protagonisti del dibattito delle ultime settimane – monoposto, biposto, con le rotelle -, Azzolina ha dato il via alla giornata fiorentina.

Dopo aver visitato il Teatro della Pergola, la ministra ha dichiarato: «Penso che sia bellissimo che gli studenti possano fare didattica in questi luoghi in cui si respira la cultura». In caso di necessità, per garantire il distanziamento fisico degli studenti toscani, la struttura potrebbe ospitare alcune lezioni scolastiche. «E’ un modello che si può replicare anche in altri luoghi – ha aggiunto – e che restituisce ai nostri studenti anche un concetto di bello».

La ministra si è soffermata anche sulla situazione attuale delle scuole, sollevando una polemica con gli esecutivi che hanno preceduto il governo Conte: «Se si parla di aule sovraffollate è sempre bene ricordare e capire da dove nascono le aule sovraffollate, a causa di tagli purtroppo che sono stati fatti nel passato e ai quali noi adesso stiamo rimediando, investendo tanti soldi sulla scuola», ha detto Azzolina, rivendicando che, da gennaio 2020, il suo dicastero ha investito sei miliardi sulla scuola, «a fronte dei tagli brutali che sono stati fatti in passato».

Poi, in conclusione, la ministra ha assicurato che le regioni vedranno esaudite le richieste di aumento dell’organico scolastico: «C’è stato un lavoro enorme che gli enti locali hanno fatto sugli spazi: mio compito sarà dare ovviamente più organico alla Toscana, così come anche alle altre regioni che lo hanno chiesto – ha dichiarato Azzolina, spiegando che – sono in corso le ultime rilevazioni per essere assolutamente certi, dopodiché noi stiamo già costruendo al ministero dell’Istruzione il decreto per ripartire l’organico a tutte le regioni d’Italia».

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