Coronavirus, niente più distanziamento sociale sui treni alta velocità. Ma esperti e scienziati sono contrari

Fine del distanziamento sociale: da oggi mascherine da cambiare ogni 4 ore, misurazione della temperatura e autodichiarazione. Il Cts non sarebbe stato preventivamente consultato

Da oggi i treni ad alta velocità ricominciano a viaggiare al 100% dei posti: niente più distanziamento sociale a bordo, ma mascherine (con obbligo di sostituzione dopo 4 ore), misurazione della temperatura e dichiarazione di non essere stati a contatto con persone positive al Coronavirus. Non ci saranno più sedili vuoti di distanziamento a bordo dei convogli AV di Trenitalia e Italo. E questo nonostante la curva dei contagi stia crescendo ormai da qualche giorno e nonostante l’indice di trasmissibilità a livello nazionale sia pericolosamente vicino alla soglia di rischio da considerare elevata, ovvero 1. Non solo: chi aveva già prenotato – raccontano anche molte testimonianze sui social – non avrebbe ricevuto nessuna comunicazione diretta rispetto al biglietto già acquistato. «Una scelta che desta molta preoccupazione», commentano dal Comitato tecnico scientifico del governo secondo quanto riportato dall’Ansa. Una scelta presa senza avere ricevuto il parere del Cts. Nessuna distanza neppure in Lombardia: da sabato fino al 10 settembre una nuova ordinanza regionale prevede che su treni, bus, tram e metropolitane locali e regionali sia consentita l’occupazione del 100% dei posti a sedere e del 50% dei posti in piedi, sempre con l’obbligo della mascherina.


Ok del Mit

Le condizioni previste – la misurazione della temperatura prima di salire a bordo dei treni, con termoscanner e termometri che ormai si trovano in ogni stazione dell’alta velocità, l’autodichiarazione di non essere stati in contatto con persone contagiate (un nuovo modello come gli ormai celebri dell’era del lockdown) e l’obbligo di indossare la mascherina a bordo cambiandola ogni 4 ore – erano già contenute in un decreto del presidente del consiglio firmato da Giuseppe Conte il 14 luglio. Ma esperti e scienziati restano decisamente contrari” alla fine del distanziamento. Un nuovo Dpcm, che potrebbe contenere indicazioni – una armonizzazione, si dice dal governo – sul tema, non arriverà prima del 7 agosto.


In serata intanto arriva il via libera del ministero delle Infrastrutture e Trasporti. «In coerenza con tutte le linee guida sui sistemi di trasporto nel dpcm del 14 luglio, e con le deroghe previste per il trasporto aereo vigenti secondo il dpcm di giugno, sono previste alcune modifiche all’organizzazione del trasporto ferroviario a lunga percorrenza», dice il Mit in una nota, confermando che «è consentito derogare al distanziamento interpersonale di un metro, a bordo dei treni a lunga percorrenza» in determinati casi. No alla possibilità di utilizzare i sedili contrapposti «quando non sia possibile garantire permanentemente la distanza interpersonale di almeno un metro», dice ancora la nota. Tranne per chi convive.

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