Coronavirus, il virologo Clementi rassicura: «Non ci sarà nessuna seconda ondata. La malattia è meno grave»

«Non si capisce perché il Paese con la situazione epidemiologica migliore sia l’unico a prorogare lo stato di emergenza», dice il direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia del San Raffaele di Milano

Nonostante gli attacchi dei giorni scorsi dopo la sua partecipazione al convegno “negazionista” al Senato, il direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia del San Raffaele di Milano, Massimo Clementi, non fa passi indietro e sul rischio della seconda ondata del contagio da Coronavirus è convinto: «Non ci sarà». «L’autunno sarà come adesso. Il virus sarà come adesso», dice in un’intervista a La Stampa.


Clementi torna ad affermare che il virus ha perso carica virale, di conseguenza «la malattia è meno grave, i ricoveri in terapia intensiva sono ormai l’eccezione». Ragioni per le quali ritiene sbagliata la proroga dello stato di emergenza decisa dal governo: «Non si capisce perché lo Stato con la situazione epidemiologica migliore sia l’unico a prorogare lo stato di emergenza. Francia e Spagna non si sono sognate nulla del genere. Lo stato di emergenza andava bene a marzo e aprile». Clementi non ci sta a essere definito “punto di riferimento dei negazionisti”: «Ho sempre detto che le misure di precauzione vanno mantenute».


Per il virologo è fondamentale monitorare e circoscrivere i nuovi focolai, per non «diventare una seconda Catalogna». «Finora abbiamo agito bene, siamo stati bravi a controllarli», dice. Ed è convinto che lontano dai focolai si può vivere tranquilli. «C’è troppo allarmismo», dice l’esperto. E definisce «kafkiano» l’episodio del distanziamento sui treni, su cui il governo ha fatto marcia indietro.

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