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Conte: «Sono venuto a conoscenza del parere del Cts su Alzano e Nembro il 5 marzo». Ma ai pm avrebbe detto di non saperne nulla

07 Agosto 2020 - 23:30 Redazione
Ci sarebbe un'incongruenza del presidente del Consiglio sulla consultazione dei verbali del Comitato tecnico scientifico riguardo la "zona rossa" bergamasca

Dopo la desecretazione degli atti del Comitato tecnico scientifico, relativi all’istituzione del lockdown nazionale, l’attenzione si sposta adesso su quelli non ancora disponibili e che riguardano la mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro. Oggi L’Eco di Bergamo ha pubblicato il verbale dove il Cts, il 3 marzo, chiedeva rigide misure per il contenimento della pandemia del Coronavirus, ovvero una zona rossa nei comuni di Alzano e Nembro. Intanto però emerge un dettaglio. Come ha riportato il Corriere della Sera, il presidente del Consiglio avrebbe detto ai magistrati di Bergamo, che lo scorso 12 giugno lo hanno ascoltato a Roma, di non aver mai visto il verbale: «Quel documento non mi è mai arrivato. Non l’ho mai visto», riporta il Corriere. Ma a smentire questa versione dei fatti c’è Conte stesso in conferenza stampa presentando il decreto Agosto nella serata di venerdì 7 agosto. «Del verbale del 3 marzo, ne sono venuto a conoscenza il giorno 5: non riferisco di quel che ho detto ai pm di Bergamo, ho il vincolo del segreto istruttorio», dice il premier.

«Alcuni fatti li ho anticipati: il giorno 3 è il verbale, ne vengo a conoscenza il 5 e a margine del Cdm facciamo una valutazione sulla proposta di adottare una cintura rossa per Alzano e Nembro», prosegue. «Vorrei precisare, come abbiamo ripetuto tante volte, che il governo si è assunto sempre la responsabilità politica delle proprie decisioni nel segno della discrezionalità politica e non delegando mai ad altri la responsabilità di queste decisioni, dice il premier. Abbiamo seguito un metodo per cui abbiamo sempre assunto le decisioni, valutando le considerazioni degli esperti del Cts». Man mano che vengono pubblicati i verbali, aggiunge, «ci sarà il giochino per dire su quale misura il governo si sia discostato. Le nostre valutazioni sono sempre state complesse. Se parliamo del dpcm parliamo di un processo molto complesso muovendo dalle valutazioni degli esperti».

E c’è un’intervista rilasciata, il 2 aprile, al Fatto Quotidiano e riportata sul sito istituzionale di Palazzo Chigi. «Mi permetta di ricostruire cronologicamente i passaggi – disse Conte -. La sera del 3 marzo il Comitato tecnico scientifico propone per la prima volta la possibilità di una nuova zona rossa per i comuni di Alzano Lombardo e Nembro. Ormai vi erano chiari segnali di un contagio diffuso in vari altri comuni lombardi, anche a Bergamo, a Cremona, a Brescia». Quindi, se il 2 aprile Conte disse al Fatto Quotidiano che il 3 marzo il Cts aveva proposto la possibilità di una nuova zona rossa per i comuni di Alzano e Nembro, come è possibile che il 12 giugno abbia detto ai magistrati di non saperne nulla?

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