Il Coyote Ugly compie 20 anni (e dietro le quinte si lavora al sequel)

Tyra Banks, che interpretò l’ex barista Zoe, ha già in mente alcuni nomi piuttosto importanti per il cast

Su quel bancone ondeggiavano pantaloni attillati in pelle e Camperos. Cappelli da cowboy si mischiavano a profluvi di birra e vagonate di superalcolici. Poi minigonne leopardate e magliette con la scritta «Usa» strappate. Chi nei primi anni 2000 non è rimasto ipnotizzato dalla sensualità e dalla sfrontatezza de Le ragazze del Coyote Ugly? Quel film compie 20 anni. Una storia di formazione, in parte un film sulla danza, ma anche una commedia drammatica che ha sdoganato anche un certo occhio sul mondo della moda.


Il titolo prende il nome dal Coyote Ugly Saloon, l’iconico baretto di New York City che, a sua volta, si ispira a un’espressione slang americana che indica quel partner di una notte che al nostro risveglio ci è parso decisamente meno attraente di come lo ricordavamo. La storia è semplice: racconta le avventure di un gruppo di ragazze che cercano fortuna lavorando di notte in un bar in cui è richiesto un atteggiamento accattivante e a tratti promiscuo nei confronti dei clienti.


INSTAGRAM | Una scena del film

E così, in una scena, dalle casse stereo suona Blondie con la sua One way or another, e le protagoniste si lanciano in un playback mentre cercano di sedurre più clientela possibile – la maggior parte sono uomini – usando la sottile, neanche troppo, arte della seduzione.

«Là dentro fingevamo di essere più adulte di quello che eravamo, volevamo esserlo», ha raccontato Elizabeth Gilbert, scrittrice ed ex dipendente del Coyote Ugly, quello originale. «Eravamo le ragazze dei “bei momenti”. Eravamo un incrocio tra le prostitute da dance hall del vecchio West e le pistole dei gangster. Fai oscillare quel culo, bevi quel bicchierino, continua a muoverti così».

Non si sa bene perché, ma quegli atteggiamenti, quella forma di proibito rappresentata dai balli sensuali che avvenivano tra uno shot di tequila e un spruzzata di birra – perché la birra veniva direttamente sparata, a pressione, nelle bocche dei gentiluomini – abbiano tenute incollate schiere di ragazzi allo schermo, affascinate da quello stile di vita. E non solo uomini, sono tante le ragazze che hanno poi sviluppato una forma di “adorazione” per la pellicola.

Il film non aveva sbancato al box office, incassando circa 60,8 milioni di dollari, con una accoglienza molto modesta. Per capire che genere di fenomeno sia stato, però, basta pensare al singolo cantato da LeAnn Rimes, Can’t Fight the Moonlight, che ha accompagnato il lancio della pellicola, e ha ottenuto quattro dischi di platino nel 2008, quindi otto anni dopo l’uscita originale del film.

Per la realizzazione, erano state contattate addirittura le pop star Britney Spears e Jessica Simpson: il posto era infine stato preso dall’attrice Piper Perabo. La supermodella Tyra Banks, che interpreta l’ex barista Zoe, ha a lungo fatto pressioni per un sequel di Coyote Ugly, e ha in mente alcuni nomi piuttosto grandi per recitarvi, tra cui Lady Gaga, Selena Gomez e Maryl Streep.

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