Chi sono Elena Murelli e Andrea Dara, i leghisti sospesi per aver incassato il bonus da 600 euro

Lo slogan “la rivoluzione del buonsenso”, le critiche feroci al governo Conte e la scarsa simpatia verso la comunità lgbtq+. Così si presentava Elena Murelli che parlava «dell’elemosina dei 600 euro». Il suo collega, Andrea Dara, invece, aveva il “pallino” dei migranti

Lui è un imprenditore del tessile e abbigliamento, licenza media e ben 104.324 euro di reddito dichiarato nel 2019. Lei, invece, è una consulente di finanziamenti europei, anche lei con un reddito di tutto rispetto: 106.309 euro. Si chiamano Andrea Dara ed Elena Murelli: sono i primi due deputati usciti allo scoperto. Entrambi della Lega, avrebbero intascato i 600 euro di bonus Inps destinati alle partite Iva in difficoltà in epoca Covid.


Elena Murelli, 45 anni

Elena Murelli, 45 anni, volto pulito, sorridente, porta avanti lo slogan “la rivoluzione del buonsenso”. Su Facebook se la prende con gli immigrati positivi al Covid, con quelli che scappano dalla guerra ma «arrivano con il cane e la pancia a farsi mantenere». Non ha nemmeno grande simpatia per la comunità lgbtq+: «Mi viene il vomito al solo pensare di leggere libri che non ammettono più la distinzione tra maschile e femminile. La lingua italiana è bella perché varia e non perché è di regime Lgbtq+» scrive. Si dice contraria al dl Zan contro l’omofobia e parla di «governo ladro», dà degli «incapaci» a Conte e Gualtieri ma poi intasca il bonus per le partita Iva. Impossibile dimenticare quando diceva in Parlamento: «Abbiamo dovuto accettare l’elemosina dei 600 euro». Piacentina, 45 anni (è nata il 29 luglio 1975), è laureata in economia e commercio, master in gestione dell’economia di rete. È una consulente in finanziamenti europei ma anche docente a contratto all’Università Cattolica. Dal 2001 è tra le fila della Lega: si divide tra il consiglio comunale di Podenzano e la Camera a partire dal 2018. Tra i provvedimenti che ha proposto, da prima firmataria, si segnalano uno sulle modifiche alla struttura organizzativa di Inps e Inail e l’altro per modificare il decreto sull’esclusione dei condannati per gravi delitti dal beneficio del reddito di cittadinanza.


Andrea Dara, 41 anni

Dara, invece, si è occupato della proposta di legge sulla chiusura domenicale dei negozi, ha già fatto il consigliere comunale a Castiglione delle Stiviere, e il suo “pallino” sembrano essere i migranti. Per la gestione dell’immigrazione, infatti, più volte se la prende con il governo definendolo «clandestino». Il nostro Paese, così facendo, rischia di diventare una «barzelletta», aggiunge. Su Facebook, inoltre, attacca (giustamente) i “furbetti” dei rifiuti e cita Paolo Borsellino. In Parlamento, invece, critica il decreto rilancio: «Prendo in prestito il post di un normale cittadino che dice così “Dopo tutto questo gran parlare di miliardi, adesso mancano solo i soldi”». Nato a Castel Goffredo, in provincia di Mantova, il 1979, gestisce una piccola azienda nel settore tessile e abbigliamento. Eletto nella circoscrizione Lombardia, nel 2019 ha dichiarato redditi per oltre 100mila euro. È stato anche vicesindaco di Castiglione delle Stiviere fino alla sua elezione alla Camera.

Foto in copertina: ANSA

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