Il movimento prova a cambiare faccia e lo fa affidandosi al voto della base. Sulla piattaforma Rousseau gli iscritti dovranno decidere se cancellare il vincolo dei due mandati e se aprire ad alleanze con i partiti tradizionali. Per Luigi Di Maio la scelta è già chiara: «Io voterò “SÌ” perché innanzitutto ho fiducia nei nostri gruppi comunali», ha scritto su Facebbok.
Sulla possibilità – invece – di fare delle coalizioni a livello territoriale insieme ad altre liste civiche si tratta di fare «niente di più e niente di meno di quello che abbiamo già fatto al Governo centrale», aggiunge Di Maio. «Sono pronto a testimoniare con i fatti che il MoVimento 5 Stelle senza molta ma molta elasticità e contro molta ma molta rigidità, non avrebbe mai portato Giuseppe Conte alla presidenza del Consiglio». Un cambio di rotta che potrebbe aprire a una trasformazione anche a livello nazionale.
L’apertura confermata anche dalla nota congiunta diffusa da Pd e M5S nella quale i due partiti chiariscono di aver deciso di «comune accordo di abbandonare alcune cause che li vedevano contrapposti. È inutile continuare ad intasare i tribunali perdendo tempo con vicende vecchie e superate, anche per coerenza rispetto al rinnovato clima politico».
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