Il video choc dei poliziotti belgi che fanno il saluto nazista (e ballano) mentre picchiano un uomo

Nelle ultime ore, dopo che la stampa belga ha contribuito a divulgare le immagini inedite di quanto successo in quella cella dell’aeroporto, due vertici della polizia si sono dimessi

Le immagini ricordano quelle che hanno generato l’ondata di proteste per la morte di George Floyd, in America e nel mondo. Questa volta, tuttavia, è nel cuore dell’Europa, all’aeroporto di Bruxelles-Charleroi, che il comportamento scorretto delle forze dell’ordine ha causato la morte di un civile. Jozef Chovanec, imprenditore slovacco, è morto in Belgio dopo essere stato preso in custodia dalla polizia aeroportuale.


Nelle ultime ore, dopo che la stampa belga ha contribuito a divulgare le immagini inedite di quanto successo in quella cella dell’aeroporto, due vertici della polizia si sono dimessi. André Desenfants, numero due della polizia federale, che ha fatto un passo indietro lo scorso giovedì, e Danny Elst, capo della Polizia Aeronautica, che ha lasciato la divisa sabato 22 agosto.


Cos’è successo

L’affaire Chovanec risale al 23 febbraio del 2018. L’uomo viaggiava frequentemente tra i due Paesi per motivi di lavoro. Durante l’imbarco all’aeroporto di Bratislava, in Slovacchia, Chovanec aveva causato dei problemi al personale della compagnia aerea. Dopo l’atterraggio a Charleroi, la polizia aeroportuale federale si era attivata per un controllo: l’uomo ha opposto resistenza ed è stato rinchiuso in una cella dell’aeroporto.

Una volta lasciato solo, ha cominciato a dare dei colpi violenti con la testa contro la porta della stanza: gli agenti hanno dovuto intervenire nuovamente per bloccarlo. Durante l’operazione, Chovanec ha avuto un arresto cardiaco che l’ha portato alla morte il giorno successivo. Sono tre le azioni che, però, mettono in forte imbarazzo la polizia belga, riprese dalle telecamere di sicurezza dell’aeroporto.

Le tre accuse alla polizia

Primo: la poliziotta presente nella stanza che, mentre l’uomo era privo di coscienza sul lettino, ha fatto un saluto nazista. «Aveva solo 22 anni all’epoca», è la giustificazione fornita dal suo avvocato, ma la donna è stata comunque sospesa da ogni incarico. Secondo: il comportamento di alcuni agenti che, a intervalli regolari e con accanto l’uomo steso e coperto di sangue, ridevano e ballavano. Terzo, ed è il gesto che più di tutti rievoca la morte di George Floyd, un agente che è rimasto seduto sulla cassa toracica di Chovanec per ben 18 minuti.

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