L’infermiera simbolo della lotta al Covid ai negazionisti: «Vorrei provassero quello che ho provato io»

In una testimonianza a “La Stampa”, Pagliarini ricorda il dolore e la fatica di quei giorni. E invita a non abbassare la guardia

Il suo corpo stanco lo abbiamo visto su decine di manifesti in tutta Italia durante la fase più dura dell’emergenza Coronavirus. Elena Pagliarini, infermiera di Cremona, ricorda bene le fatiche di marzo e aprile nella lotta al Covid-19. Oggi, mentre il fronte dei negazionisti del virus trova sempre più seguito, non trattiene la frustrazione: «Vorrei che provassero quello che ho provato io in questi lunghi mesi, molto, molto reali».


«Non posso credere che ci siano persone che banalizzano così tanto un problema così reale, negando i giorni e le notti di grande lavoro e sofferenza nostra e dei malati», ha detto a La Stampa. Sono 41 i colleghi che hanno perso la vita a causa del Covid-19 in Italia. L’ultimo se ne è andato pochi giorni fa. Sempre in Lombardia, stavolta a Como. «Come si può pensare di negare l’esistenza del Covid-19, di non mettere la mascherina, di non pensare al bene comune dopo tutti questi mesi così duri?».


FACEBOOK | La foto di Elena Pagliarini diventata uno dei simboli della lotta al Covid

Oggi, 30 agosto, Pagliarini verrà premiata con il riconoscimento Carla Fendi sul palco del Festival dei due Mondi, in quanto simbolo del lavoro degli infermieri in questi mesi di pandemia. «Noi infermieri – ha detto – portiamo i segni di questa lotta sul nostro corpo e anche nella nostra mente. Molti colleghi hanno avuto problemi psicologici. Io stessa mi sono ammalata: sono sia un testimone di lotta, che un testimone di malattia».

Nell’ultima settimana di rialzo dei nuovi contagi, Pagliarini ha spiegato che «tanti colleghi sono stati richiamati dalle ferie per rientrare in servizio, a ulteriore testimonianza di come anche oggi non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia».

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