Scuola, la ripartenza non convince i sindacati: «Mancano certezze». E sui bus ci sarà un «meccanismo di riempimento»

Intanto in 70mila tra insegnanti e personale scolastico saranno istruiti sulle norme da seguire per contenere la diffusione dei contagi

Dopo tanto parlarne, la scuola riparte. Gli insegnanti di tutta Italia si sono riuniti per il rituale collegio docenti. Il Coronavirus, che ha messo un punto interrogativo gigante alla questione, sembra così non influenzare più di tanto l’inizio dell’anno scolastico. Nelle ultime ore sono stati disposti gli ultimi ritocchi per il rientro degli studenti: le sistemazioni delle aule, il recupero degli apprendimenti di oltre 500mila tra studentesse e studenti, alcuni con lezioni a distanza, altri in presenza.


L’incognita più grossa rimane quella sui professori: intimoriti dall’incremento dei contagi delle ultime settimane, in tanti si stanno portando avanti, presentando il certificato medico. Il mondo della scuola, sul tema, è in attesa di una circolare che detti le norme per chiedere gli esoneri. «C’è un certo timore» sul ritorno a scuola «ma è motivato dall’incertezza delle comunicazioni: mascherina sì o no, fragili si o no: tutto questo accentua le preoccupazioni di chi si sente minacciato dal punto di vista della salute», dice il leader della Uil Scuola ad Ansa, Pino Turi.


«In questi giorni gran parte dei docenti si incontra da remoto ma le questioni esploderanno al momento di rientrare in servizio e questo perchè mancano certezze», aggiunge. «Abbiamo bisogno di indicazioni e regole per i lavoratori fragili: i dirigenti non possono operare in modo differente», dice anche la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi.

«Il primo giorno di scuola porterà con sé grandi emozioni – scrive la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in una lettera a tutto il personale scolastico – ai nostri ragazzi e alle loro famiglie trasmettiamo serenità. Aiutiamoli a conoscere al meglio e rispettare le regole sanitarie, spieghiamo agli studenti e alle studentesse che la scuola ce l’ha fatta e non vedeva l’ora di accoglierli di nuovo. Perché tutti noi siamo a scuola per loro. E tutti noi non vediamo l’ora di guardarli finalmente negli occhi e dire “Bentornate e Bentornati”».

L’Iss e i corsi di formazione

Intanto l’Istituto superiore di Sanità ha indetto dei corsi di formazione, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, per il responsabile Covid nelle scuole. Due i corsi, a distanza e organizzati su piattaforma in grado di ospitare fino a 70mila corsisti tra insegnanti, personale scolastico e professionisti sanitari per monitorare e gestire possibili casi di Covid-19 e focolai negli istituti scolastici. I corsi, gratuiti, saranno disponibili fino al 15 dicembre 2020, fruibili su piattaforma EduIss.

I mezzi pubblici

Un nodo non ancora del tutto sciolto, è quello che riguarda i mezzi pubblici, utilizzati in gran parte da studenti che. Su questo punto la ministra dei Trasporti Paola De Micheli ha spiegato: «Sui mezzi di trasporto pubblico ci sarà un meccanismo di riempimento che viene previsto nelle stazioni, nei bus e da chi lavora su questi mezzi» per assicurare che la capienza non superi l’80%. «perché su questi mezzi si resta per un tempo limitato». Durante una puntata de La vita in diretta, la ministra ha sottolineato: «stiamo lavorando per migliorare l’equilibrio tra il diritto alla salute e il diritto alla mobilità».

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