Il consiglio dell’esperta del Cts per il ritorno a scuola: «Evitare canti e urla in classe: più saggio stare in silenzio»

Tra i suggerimenti della dottoressa Licia Kyriakoula Petropulacos c’è quello di evitare il canto durante le lezioni di musica, a meno che non ci sia il giusto distanziamento

Mai come l’inizio di quest’anno scolastico porta con sé una valanga di incognite e incertezze per studenti, docenti e genitori. Con la pandemia di Coronavirus che incombe nella vita quotidiana ormai da sette mesi, uno dei principali dubbi che accompagnano il primo giorno in classe per i corsi di recupero è su cosa possa accadere se i contagi dovessero tornare a salire e soprattutto se dovesse esserci un positivo in classe. Un aumento dei focolai per la stagione autunnale «non è affatto scontato», dice Licia Kyriakoula Petropulacos, componente del Cts al Corriere della Sera.


Difficile immaginare con certezza cosa potrà accadere quando le classi saranno piene, anche perché «le conoscenze sulle potenzialità di contagio nell’età scolare – dice Petropulacos – sono incomplete e questo impedisce di prendere posizioni definitive». Le indicazioni di Iss e Cts nel caso si scopra un positivo in una scuola suggeriscono di agire caso per caso, considerando non indispensabile chiudere l’intero istituto a favore dell’isolamento del soggetto positivo e di chi è entrato in contatto con lui.


Ma sono i comportamenti da tenere a scuola a poter fare la differenza secondo la dottoressa Petropulacos. Fondamentale la collaborazione dei genitori, che dovranno prendere la temperatura a casa, ma anche degli studenti che dovranno indossare la mascherina negli spazi comuni della scuola. Sull’ipotesi che possano essere rischiose se indossate a lungo, la dottoressa prova a tranquillizzare: «Possono dare qualche problema solo agli asmatici. Ma anche tenerle addosso diverse ore non è pericoloso».

E poi c’è la vita in classe e i comportamenti dei singoli studenti, che dovranno inevitabilmente cambiare rispetto al passato: «Ci vorrà attenzione nell’evitare comportamenti finora considerati innocui, tipici degli alunni specie durante la ricreazione». Per esempio: «Cantare e urlare aumentano lo spargimento di goccioline che, se infette, hanno la capacità di contagiare». Sul canto per lezioni di musica: «meglio soprassedere a meno di non essere dovutamente distanziati».

La dottoressa Petropulacos lancia poi un consiglio che evoca più il sogno nel cassetto di tanti docenti nella loro vita quotidiana: una classe silenziosa. «È difficile pensare che tutti in una classe si ricordino che è saggio non alzare la voce o estate in silenzio – dice la dottoressa – ma se lo facesse la maggioranza sarebbe sufficiente».

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