Portland, Washington, Seattle. Il presidente Trump le ha definite città anarchiche e ora ha ordinato ai funzionari federali di trovare modi per tagliar loro i finanziamenti. Le città in questione sono notoriamente governate dai democratici. «L’anarchia ha recentemente colpito alcuni dei nostri Stati e delle nostre città», ha scritto il presidente Usa, citando anche la sua città natale, New York. «La mia amministrazione non permetterà ai dollari delle tasse federali di finanziare città che si lasciano deteriorare in zone senza legge», ha dichiarato. Una campagna per la rielezione imbastita sul grado di sicurezza delle città americane, ormai il confronto con Biden si gioca soprattutto sull’ordine pubblico. Il fulcro di tutta la questione è la violenza in mezzo alle proteste contro il razzismo sistemico nella polizia. Quella di tagliare i fondi alle amministrazioni è una mossa che minaccia di far venir meno miliardi di dollari a molti dei più grandi centri urbani del Paese.
Trump ha lavorato a una direttiva sull’argomento che ha poi consegnato nelle mani di Russell T. Vought, il direttore dell’Ufficio di gestione e bilancio, e al procuratore generale William P. Barr. L’accusa mossa verso i funzionari statali e locali è quella di abdicare ai loro doveri. Il presidente ha ripetutamente cercato di dipingere le città come paesaggi infernali che solo lui può salvare, indipendentemente da quanto siano state limitate le violenze durante le proteste. Il promemoria, intitolato “Rivedere i finanziamenti ai destinatari del governo statale e locale che consentono l’anarchia, la violenza e la distruzione nelle città americane” è stato riportato per la prima volta dal New York Post. Così Trump starebbe cercando di spostare l’attenzione dalle mancanze della sua amministrazione durante la pandemia al degrado – a detta sua – di alcune grandi città statunitensi, dopo avere avuto ormai la conferma da giorni che nei sondaggi è Joe Biden il candidato in testa.
La risposta dell’amministrazione di New York
Bill Neidhardt, portavoce del sindaco Bill de Blasio di New York, ha dichiarato su Twitter: «Per quanto Donald Trump voglia che New York City muoia, non lo lasceremo mai stare. Questo non ha nulla a che fare con “legge e ordine”. Questa è una trovata della campagna razzista fuori dallo Studio ovale per attaccare milioni di persone di colore».
September 2, 2020
Duro anche il contrattacco del governatore dem di New York Andrew Cuomo. «Non può avere abbastanza guardie del corpo per passeggiare nelle strade di New York, meglio che abbia un esercito. I newyorchesi non vogliono avere nulla a che fare con lui». In pratica una minaccia quella di Cuomo che ha spiegato che forse Trump ce l’ha con la sua ex città perché New York l’ha «rifiutato», considerandolo un «clown» e un «fumetto da tabloid». Per Cuomo, quella di Trump è una mossa «politica, ingiustificata e illegale». «Ma è un altro tentativo di uccidere New York city», ha detto. Durante l’emergenza Covid il governatore di Ny aveva tentato di mantenere aperto il dialogo con Trump e la sua amministrazione, da cui dipendevano gli aiuti contro la pandemia, ma dopo la convention democratica i rapporti tra i due si sono incrinati.
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