Offesa sessista a Elly Schlein da parte del prof Gervasoni. E l’università risponde invitando la vicepresidente in ateneo

Marco Gervasoni, docente ordinario di Storia contemporanea proprio all’Unimol , ha così commentato la copertina dell’Espresso con la foto della politica: «Ma che è, n’omo?»

L’università del Molise ha invitato Elly Schlein nel tentativo di prendere le distanze dalle parole di Marco Gervasoni, docente ordinario di Storia contemporanea proprio all’Unimol. Il rettore Luca Brunese ha personalmente telefonato a Schlein per invitarla a una giornata di studi avente per oggetto la «discriminazione e l’utilizzo improprio dei mezzi di comunicazione». Il riferimento è alla condotta del professore Gervasoni, il quale – commentando la copertina de L’Espresso di questa settimana, sulla quale campeggia il volto della giovane vicepresidente della Regione Emilia-Romagna – ha twittato: «Ma che è, n’omo?».


Un’offesa che ha scatenato molte reazioni, con centinaia di commenti negativi e indignati in risposta alle parole del professore. E la polemica si è presto allargata a macchia d’olio coinvolgendo vari esponenti politici che, primo fra tutti il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, hanno espresso solidarietà a Schlein, per l’offesa subita.


«È semplicemente la vicepresidente di una bellissima regione che si chiama Emilia-Romagna, eletta dagli elettori e nominata dal sottoscritto. Lei è semplicemente, invece, un cialtrone», ha detto Bonaccini riferendosi al professore.

Gervasoni non è nuovo a uscite social in cui prende di mira e spara a zero su qualcuno sollevando polveroni. In passato lo fece anche con Liliana Segre, per esempio, la senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto che al Senato ha chiesto che fosse istituita una commissione per il contrasto del razzismo, dell’intolleranza, dell’omofobia e dell’hate speech in rete.

Questa volta l’università del Molise prende posizione e si schiera contro la condotta del suo docente ordinario in Storia contemporanea, condannando fermamente la sua esternazione:

«L’Unimol non si identifica nelle posizioni politiche o nelle opinioni dei singoli docenti. Garantisce a tutti la libertà di insegnamento, richiamando al rispetto dei valori costituzionali e alla tenuta di atteggiamenti rispettosi della dignità umana e consoni alla deontologia del docente universitario. Nel condannare ogni forma di discriminazione e di utilizzo improprio dei mezzi di comunicazione, in considerazione della rilevanza di questi temi – prosegue il documento – si fa promotrice di una giornata di studi alla quale il Rettore, Luca Brunese, ha già invitato personalmente, dopo un cordiale colloquio telefonico, la dott.ssa Elly Schlein»

I precedenti

Bersagli di Gervasoni sono spesso state donne. Oltre a Liliana Segre, alla quale ha dedicato più di un tweet critico riguardo alla sua posizione di senatrice a vita, il professore di Storia contemporanea ha soprannominato Ilaria Cucchi «la Segre dei poveri» e, quando esplose il caso Sea Watch, dedicò un commento pesante alla capitana Carola Rackete e alla sua nave. Era il 26 giugno 2019 quando scrisse su Twitter: «Sea Watch, bum bum», condividendo la linea di Giorgia Meloni, favorevole all’affondamento dell’imbarcazione:

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