Coronavirus, sospesi i test sul vaccino di Oxford: reazione sospetta su un volontario nel Regno Unito. In Venezuela Maduro propone il vaccino russo per i candidati al Parlamento


Regno Unito

La società farmaceutica AstraZeneca ha sospeso per la seconda volta la sperimentazione sul suo vaccino contro il Coronavirus, dopo che uno dei volontari ha sviluppato una reazione avversa inaspettata e giudicata grave, secondo quanto riportato dal sito Stat News.
Una fonte anonima citata dal New York Times ha rivelato che il volontario stava partecipando nel Regno Unito alle fasi 2/3 della sperimentazione del vaccino sviluppato con un team di Oxford, quando ha riscontrato una mielite traversa, un’infiammazione che colpisce il midollo spinale e sarebbe spesso innescata da infezioni virali. Non ci sono conferme per il momento che l’infiammazione sia direttamente collegata al vaccino,
Un portavoce di AstraZeneca ha spiegato che la sospensione temporanea della sperimentazione è «un’azione di routine, che deve avvenire ogni volta che si verifica una malattia che non trova spiegazioni immediate tra quelle previste nella fase di test», impegnandosi comunque a garantire tempi rapidi per l’indagine sulle cause dell’infezione e garantendo «la sicurezza dei volontari».
Lo stop secondo AstraZeneca non dovrebbe rallentare la tabella di marcia per lo sviluppo del vaccino, previsto per la distribuzione al pubblico all’inizio del 2021. Al momento la sperimentazione del vaccino di Oxford è nella fase 2/3 nel Regno Unito e in India e nella fase 3 in Brasile, Sud Africa e negli Stati Uniti.
September 8, 2020
Venezuela

Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha proposto di somministrare il vaccino russo contro il Coronavirus a quasi 15 mila candidati alle prossime elezioni Politiche previste il 6 dicembre. In un discorso in tv, Maduro ha spiegato che il vaccino Sputnik-V, sviluppato dalla Russia e concesso in concessione al Venezuela, sarebbe: «una buona idea per permettere ai candidati di svolgere la campagna elettorale più comodamente».
La Russia ha concesso in licenza il vaccino dallo scorso agosto, riporta il Guardian, dopo appena due mesi di test sull’uomo. Un traguardo celebrato da Mosca, soprattutto dopo i primi risultati ottenuti dalla sperimentazione e pubblicati dalla rivista medica The Lancet. Lo studio diffuso lo scorso venerdì ha rivelato che il vaccino ha prodotto una risposta con gli anticorpi in tutti i partecipanti alla fase iniziale. Ma gli esperti internazionali frenano gli entusiasmi sul vaccino russo, in attesa di studi a lungo termine ancora necessari.
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