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Don Malgesini, i commenti di un giornalista del Tg2: «L’omicida è un immigrato clandestino violento e mafioso»

16 Settembre 2020 - 14:03 Redazione
«Probabilmente accadeva anche in epoca pre social al bar dello sport. Ma con i social viene tutto amplificato e un certo declino del giornalismo italiano appare più evidente»

«L’omicida è un immigrato clandestino violento e mafioso. Gli immigrazionisti che sui media e la rete cercano, come al solito, di derubricare l’ennesimo atto di violenza da parte dei migranti come atto di follia devono farsene una ragione. Siamo in pericolo, tutti». Sono le parole non di un utente qualunque ma di Andrea Romoli, giornalista del Tg2, in un post su Facebook in cui commenta l’uccisione di don Malgesini a Como. In un altro commento, usa parole ancora più dure.

«Preti degli ultimi entrambi ed è una incredibile coincidenza proprio nel giorno del 27 mo anniversario del compleanno ( e dell’assassinio) di 3P… Certo, Padre Puglisi è stato ucciso dalla mafia, don Roberto da uno squilibrato… ma chi si occupa degli ultimi da sempre, ahimé, fastidio», scrive in un post un altro giornalista, Simone Mercurio.

«Non da uno squilibrato ma da un c***o di immigrato clandestino che grazie agli immigrazionisti e ai buonisti vati era ancora in giro», replica Romoli. «È solo uno squilibrato. Che sia immigrato, clandestino, rosso o verde è un problema tuo e di chi la pensa come te», ribatte Mercurio.

«No c***o era un immigrato clandestino con decreto di espulsione non eseguito», rilancia Romoli. «La responsabilità della morte di quest’uomo e un problema tuo e di chi la pensa come te. Se quella bestia era uno squilibrato lo deciderà un tribunale. Che fosse un clandestino è un dato di fatto». E ancora: «Gli italiani decideranno nelle urne. A noi il compito di ricordare i crimini e le violenze QUOTIDIANE di cui si rendono responsabili gli immigrati».

«Andrea Romoli è un giornalista, inviato del Tg2, dipendente del servizio pubblico», commenta il giornalista del Fatto Quotidiano Giampero Calapà. «I concetti che esprime nei commenti a un post su don Roberto, il prete degli ultimi ucciso a Como, sono sconcertanti. Probabilmente accadeva anche in epoca pre social al bar dello sport. Ma con i social viene tutto amplificato e un certo declino del giornalismo italiano appare più evidente. “Se ti piace la società multietnica vai a Cuba”. “Vedrai che tra poco la gente inizierà ad appenderli sui lampioni”, intendendo i migranti. Non si può più tacere inciampando su cose di questo tipo, nel silenzio vincono loro».

In copertina ANSA / MATTEO BAZZI | L’ingresso della parrocchia di San Rocco a Como dove esercitava don Roberto Malgesini, che stato accoltellato a morte questa mattina. Como, 15 Settembre 2020.

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