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Alba Dorata è un’organizzazione criminale: la sentenza storica in Grecia mette al bando il movimento neonazista

07 Ottobre 2020 - 11:07 Giada Ferraglioni
Dopo 5 anni e mezzo di processo, la giustizia greca ha emesso la sentenza definitiva sul movimento neonazista. Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per attendere il verdetto

Sentenza storica per il movimento di estrema destra neonazista Alba Dorata: la Corte d’Appello di Atene lo ha dichiarato un’organizzazione criminale al termine di 5 anni e mezzo di processo. Nella mattinata di oggi, 7 ottobre, almeno 8 mila persone sono scese in piazza davanti al palazzo di giustizia al grido di «vogliamo i nazisti in prigione». Tra i crimini più eclatanti che hanno coinvolto 68 militanti negli ultimi anni c’è l’omicidio davanti a un bar nel quartiere di Keratsini, alla periferia ovest di Atene, di Pavlos Fyssas (in arte “Killah P”), rapper e attivista di sinistra, avvenuto il 18 settembre del 2013 per mano del reo confesso Giorgos Roupakias. Durante il processo di oggi, Roupakias è stato riconosciuto colpevole e ora rischia l’ergastolo. Alla lettura della sentenza, la folla dentro e fuori dal Palazzo di Giustizia di Atene ha esultato. I membri di Alba Dorata sono anche accusati del tentato omicidio di Sotiris Poulikogiannis, il presidente del sindacato dei metalmeccanici del Pireo, e di altri dirigenti.

Nel 2002, inoltre, hanno attentato alla vita del pescatore immigrato di origini egiziane Abouzid Embarak: circa 18 neonazisti fecero irruzione in casa sua mentre dormiva e lo lasciarono in fin di vita. «Se avessero capito che ero ancora vivo – aveva testimoniato Embarak – non se ne sarebbero mai andati senza completare l’opera». In queste settimane in tutta la Grecia ci sono state importanti manifestazioni per chiedere la condanna dei militanti colpevoli e il riconoscimento dei Alba Dorata, nata negli anni Ottanta, come organizzazione criminale. Intanto la folla, al grido di Pavlos Fyssas, non è intenzionata a lasciare il presidio: «È il più grande processo ai nazisti da Norimberga», ha detto una delle manifestanti.

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