Papa Francesco: «Più donne in posti di responsabilità della Chiesa»

di Angela Gennaro

Non è la prima volta che il pontefice parla del ruolo delle donne. Questa volta lo fa dopo essersi detto «preoccupato» per quello che succede nella Chiesa tedesca, a rischio scisma proprio su ruolo delle donne e celibato dei sacerdoti

«Preghiamo perché i fedeli laici, specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità della Chiesa». Parole forti, quelle che arrivano da Papa Francesco oggi alla fine dell’Angelus, e che pongono l’accento – non è la prima volta – sul ruolo delle donne nella società e nella chiesa stessa. «Oggi c’è ancora bisogno di allargare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa e di una presenza laica, si intende, ma sottolineando l’aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da parte», prosegue Bergoglio. «Dobbiamo promuovere l’integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti». Il tutto «senza cadere nei clericalismi, che annullano il carisma laicale e anche rovinano la faccia della Santa Madre Chiesa». La chiesa insomma non deve essere fine a se stessa: ha un servizio da compiere nel mondo.



Il Papa e le donne

Pensare che, qualche giorno fa, il titolo della sua ultima enciclica, Fratelli tutti, era stato tacciato di sessismo. «Un titolo che esclude le donne», avevano detto i cattolici di Noi siamo Chiesa. «Anzi un vero e proprio titolo sessista»: meglio sarebbe stato includere anche la parola “sorelle”. Ma per Bergoglio le donne sono, tra l’altro, “fantastiche e lottatrici”: di loro ha parlato fin dall’inizio del pontificato, disegnando, scrive VaticanNews, «la figura della donna sull’esempio di Maria, la Madre che prendeva tutto a cuore e “nel suo cuore sistemava ogni cosa con amore”, affidando tutto a Dio».

L’ombra dello scisma

Le parole di papa Francesco all’Angelus di oggi arrivano a poche ore da quanto riportato dalla stampa tedesca: Bergoglio sarebbe in “drammatica preoccupazione” per il Cammino sinodale, e lo avrebbe rivelato al vescovo emerito di Fulda, Heinz Joseph Algermissen, a margine dell’udienza generale in Vaticano di mercoledì scorso chiedendo la preghiera per l’unità della Chiesa in Germania. Da più parti si parla del pericolo sempre più reale che la Chiesa Cattolica possa subire uno scisma, guidato dal presidente dei vescovi, il cardinale Reinhard Marx. La prima fase del Cammino Sinodale si è chiusa prima dello scoppio della pandemia, a febbraio. Al centro, temi “politici”, come appunto il ruolo delle donne e la questione del celibato dei sacerdoti. Tema quest’ultimo su cui proprio a febbraio il papa aveva chiuso qualsiasi spiraglio.

Quella che arriva dalla Germania insomma è la messa in discussione di insegnamenti perenni della Chiesa: il celibato dei sacerdoti, l’ordinazione delle donne, l’omosessualità, la convivenza, il divorzio, la contraccezione e la teoria del genere. Nel frattempo le preoccupazioni per uno scisma sono arrivate anche dell’arcivescovo di Colonia, il cardinale Rainer Maria Woelki. «Semplicemente non sanno più cos’è la Chiesa, che essa proviene anche ‘dall’alto’», diceva riferendosi al sinodo. «Non possiamo semplicemente pensare alla Chiesa in categorie moderne, democratiche e repubblicane. La chiesa è davvero ‘sui generis’».

In copertina ANSA/Claudio Peri | Papa Francesco durante l’Angelo dalla finestra che si affaccia su piazza San Pietro in Vaticano, 11 ottobre 2020.

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