Stati Generali, l’assist di Conte all’ala governista: «Bisogna avere il coraggio di cambiare idea»

di Cristin Cappelletti

Su invito di Vito Crimi, il presidente del Consiglio è intervenuto alla giornata clou della kermesse pentastellata

Senza Davide Casaleggio, e con un Movimento spaccato dal voto sui relatori, gli Stati Generali pentastellati si avviano oggi alla chiusura con l’assemblea pubblica finale. Su invito del capo politico del Movimento, Vito Crimi, è intervenuto alla kermesse anche il premier Giuseppe Conte, nel tentativo di abbassare i toni al termine di una due giorni che ha visto il ritorno di Alessandro di Battista e uno scontro al vertice guidato dal presidente della Casaleggio Associati. «Siete nati da un’intuizione, un progetto visionario – ha detto il premier intervenendo in chiusura degli Stati Generali – che ha costituito la più rilevante novità degli ultimi anni della vita politica italiana».


Il premier ha aperto in particolare all’area governista, spiegando che le differenze che hanno segnato il suo rapporto con il Movimento sono fisiologiche: «Nella vita politica ci si imbatte spesso nel dilemma tra coerenza delle proprie idee e possibilità di cambiare opinione. E’ un dilemma mal posto. La coerenza è sicuramente un valore, ma quando governi devi valutare la complessità, bisogna avere anche il coraggio di cambiarle le idee, quando ti accorgi che queste sono migliori di quelle che avevamo. E se la coerenza delle stesse idee fa male al Paese si ha l’obbligo morale di cambiarle. La prova del nove è spiegare perché il cambiare idea è una cosa giusta».


Più in generale, Conte ha fatto un discorso quasi da statista, spiegando che l’obiettivo dei Cinque stelle dovrà essere attuare alcuni dei loro punti programmatici conciliandoli con l’essere forza di maggioranza: «La vostra sfida adesso è preservare questa carica innovativa, facendo tesoro del vostro passato ma con lo sguardo rivolto al futuro. In questa sfida contro il Covid – ha aggiunto Conte – la presenza del M5s nel governo offre un contributo importante nel piano della determinazione per una più efficace protezione sociale».

Di Maio: «Movimento si deve far valere al governo»

Dopo aver parlato, a ridosso della kermesse, di Conte e della sua sintonia con i valori e le idee del M5S, Luigi Di Maio, intervenuto alla kermesse, ha chiesto che il movimento sia «più autonomo, forte e protagonista e che si deve far valere di più nel governo, deve cambiare passo». Di Maio segue poi Crimi sui due mandati e sulle nomine – dice – «non capisco perché dobbiamo farci del male da soli. Non è un dibattito interno al Movimento, noi siamo al governo. Facciamo subito una legge pubblica che preveda candidature pulite e trasparenti e combattiamo per questo».

Di Battista: «Comitato garanzia per regole nomine»

Sulle nomine Di Battista, che premette di non voler attaccare il movimento, chiede invece un comitato di garanzia con dentro gli iscritti e nessuno dei pentastellati al governo. Il M5s «ha innumerevoli meriti – ha aggiunto – ma deve fare anche autocritica, il che che significa rafforzarci e portare avanti le battaglie con ardore perché sennò si rischia un suo indebolimento e, quindi, una «restaurazione che potrebbe essere repentina».

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