Coronavirus, si allarga il fronte per la riapertura delle scuole. Miozzo (Cts): «Una priorità». Di Maio raffredda: «Non è campo di battaglia»

di Valerio Berra

Fra chi punta sulla riapertura, oltre alla ministra Azzolina, anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi: «Prima di discutere sul cenone di Natale possiamo dire che riapriamo i licei?». Di Maio: «Strumentalizzare la scuola è da irresponsabili»

Il Cenone (o il Pranzo) di Natale, gli impianti per la stagione sciistica e il Black Friday. Fra i temi di cui si discute negli ultimi giorni per capire come il Coronavirus cambierà ancora i nostri calendari ce n’è uno che sta finendo sempre più in fondo nelle agende: la scuola. Nelle ultime settimane le uniche voci contro la didattica a distanza sono state quella della ministra Lucia Azzolina e quelle degli studenti che hanno improvvisato classi all’aperto. A riportare l’attenzione sul tema è arrivato però anche il Comitato Tecnico Scientifico (Cts).


Il suo coordinatore Agostino Miozzo ha spiegato all’agenzia di stampa Ansa che tornare a scuola «è un elemento fondamentale della crescita e del processo formativo dei nostri ragazzi e deve essere una priorità». Miozzo ha anche sciolto tutti i dubbi sul rischio che gli studenti possano diventare veicolo di contagio: «Con le dovute precauzioni e il monitoraggio costante la scuola non è un luogo di rischio, fermo restando che il rischio zero non esiste in nessun luogo e in nessun contesto, ma un luogo di informazione e consapevolezza dei rischi che si esprimono con il Coronavirus».


Chi vuole le scuole aperte

Nella maggioranza è d’accordo anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi: «Prima di discutere sul cenone di Natale possiamo dire che riapriamo i licei?». Così come il senatore Pd Tommaso Nannicini, che punta a una riapertura «con orari rivisti e didattica alternata; supplenti e personale per gestire l’emergenza». E ancora il deputato M5s Gianluca Vacca, secondo cui la riapertura della scuole deve diventare la priorità del governo: «La prima cosa da riaprire urgentemente sono le scuole, poi il resto».

Anche il Forum del G20, nel suo comunicato finale, si è espresso a favore di una riapertura: «Abbiamo preso misure per mitigare l’impatto della pandemia del Covid-19 sull’istruzione. Mettiamo in evidenza l’importanza di continuare a garantire l’istruzione in tempi di crisi con l’attuazione di misure per assicurare l’apprendimento di persona e, se necessario, un efficace insegnamento a distanza».

Luigi Di Maio invece cerca di evitare che quello delle scuole diventi un nuovo fronte di spaccatura: «Non si può trasformare la scuola in un campo di battaglia, bisogna agire con serietà. La ministra Azzolina ce la sta mettendo tutta per garantire il regolare svolgimento delle lezioni. Ed è premura di tutto il MoVimento 5 Stelle far riaprire le scuole in totale sicurezza e rispettando le norme anti-Covid, non appena ci saranno le condizioni».

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