Coronavirus, Bolsonaro: «Non farò il vaccino e non sarà obbligatorio». Trump: «Prime dosi la prossima settimana». Pronto a lasciare la Casa Bianca, ma non si arrende

Il presidente brasiliano torna a esprimere scetticismo sui rischi della pandemia e sul vaccino contro il Coronavirus, mettendo in dubbio anche l’utilità delle mascherine per frenare la trasmissione dei contagi. Trump annuncia la distribuzione delle prime dosi, una settimana prima del via libera della Fda sui primi farmaci

Brasile

EPA/Joédson Alves | Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro

Non è bastata l’esperienza personale con il Coronavirus per far cambiare idea al presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che solo ieri 26 novembre è tornato a esprimere scetticismo sui programmi di vaccinazione contro il virus. In una serie di dichiarazioni trasmesse sui social, il presidente brasiliano ha detto che non prenderà il vaccino: «Non lo accetterò, è un mio diritto», aggiungendo la convinzione che il Congresso non renderà obbligatorio vaccinarsi per i brasiliani. Il Brasile è da tempo il secondo Paese più colpito al mondo sotto il profilo delle vittime della pandemia, terzo per numero di contagi dopo Stati Uniti e India. Nel Paese è in corso la sperimentazione del Coronavac, il vaccino cinese, e quello di Astrazeneca-Oxford, entrambi nella fase conclusiva. Solo nelle ultime 24 ore, il Brasile ha registrato 698 morti e circa 37 mila nuovi casi. Nel corso della diretta social, Bolsonaro ha anche rimesso in dubbio l’utilità della mascherina per frenare la trasmissione del virus. E come ricorda il Guardian, a ottobre aveva ironizzato su Twitter che avrebbe chiesto di vaccinare solo il suo cane.


 


Usa

 

EPA/Erin Schaff | Il presidente americano uscente Donald Trump

Nel giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti, Donald Trump ha annunciato che se il collegio elettorale certificherà la vittoria di Joe Biden, lascerà la Casa Bianca. Per il presidente uscente non è però la concessione della resa, perché ha spiegato ai giornalisti che le attuali circostanze non permettono di concedere la vittoria al candidato democratico, visto che «le elezioni sono state una frode» ha ribadito. Il voto dei grandi elettori è fissato per il 14 dicembre, due giorni dopo la riunione della Food and drug administration che potrebbe dare il via libera ai primi vaccini negli Stati Uniti, con i farmaci di Pfizer e Moderna in prima fila. Trump si è detto fiducioso che la consegna delle prime dosi potrà avvenire però già la prossima settimana.

 

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