Ucciso in un agguato il capo del programma nucleare iraniano. Teheran accusa Israele: «Atto terroristico»

di Sergio Colombo

Mohsen Fakhrizadeh era uno degli scienziati di punta della Repubblica Islamica. Due anni fa era stato attaccato pubblicamente da Benjamin Netanyahu

Mohsen Fakhrizadeh, scienziato iraniano tra i massimi esperti di nucleare nel Paese, è stato ucciso in un agguato vicino a Teheran. La notizia, diffusa inizialmente dalla tivù di Stato iraniana e da alcuni media locali, è stata confermata dal ministero della Difesa, e rischia di gettare benzina sul fuoco dei rapporti già tesi tra Repubblica Islamica e Israele. Fakhrizadeh, ucciso a colpi di pistola ad Absard, una cittadina circa 40 miglia a Est della capitale, era stato accusato in passato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu di gestire un programma per lo sviluppo di armi atomiche.


Twitter | Lo scienziato iraniano Mohsen Fakhrizadeh

Stando al racconto di alcuni testimoni ripresi dai media iraniani, ci sarebbe stata inizialmente un’esplosione, forse per bloccare l’auto su cui viaggiava Fakhrizadeh, seguita dall’agguato ad opera di quattro assalitori e da una serie di spari. Lo scienziato, portato in ospedale, è morto poco dopo. La guardia del corpo che lo accompagnava è in gravi condizioni.


La reazione di Teheran

Una nota del ministero della Difesa ha attribuito l’agguato a non meglio precisati «terroristi». A puntare il dito direttamente contro Israele è stato in un secondo momento il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif: «Oggi i terroristi hanno ucciso un eminente scienziato iraniano», ha scritto su Twitter parlando di «seri indizi del ruolo israeliano» nell’agguato.

Poco dopo, il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, il generale Mohammad Bagheri, ha rincarato la dose, sempre a mezzo Twitter, assicurando che ci sarà «una vendetta terribile» contro «i gruppi terroristici e i responsabili» dell’uccisione di Fakhrizadeh. Bagheri ha definito l’assassinio dello scienziato «un colpo amaro e pesante» e ha avvertito che le forze di sicurezza «non avranno pace finché non avranno inseguito e punito» i colpevoli.

Il programma Amad

Fakhrizadeh, 63 anni, era a capo della ricerca presso il ministero della Difesa. Fino agli inizi degli anni 2000 guidò il controverso programma di ricerca sul nucleare Amad (“Speranza”). Secondo gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, il programma poi fu chiuso, ma Tel Aviv ha sempre sostenuto che Teheran l’abbia portato avanti in segreto – e ribattezzato Spnd -, nel tentativo di sviluppare l’arma nucleare. La Repubblica Islamica, da parte sua, ha sempre smentito qualsivoglia finalità militare del programma.

Le parole del 2018 di Netanyahu

Netanyahu parlò pubblicamente di Amad il 30 aprile del 2018, nel corso di una presentazione sul programma nucleare iraniano in cui mostrò le foto delle strutture dove, secondo Tel Aviv, Teheran sviluppava le proprie ricerche clandestine. Netanyahu chiamò direttamente in causa lo scienziato: «Ricordatevi questo nome, Fakhrizadeh», disse il premier israeliano.

Una foto mostrata nella presentazione pubblica sul nucleare in Iran dal premier Benjamin Netanyahu nel 2018.

In passato, secondo i media iraniani, Fakhrizadeh era già scampato a un tentativo di assassinio attribuito al Mossad, il servizio segreto israeliano. Considerato da molti il più importante tra i tecnici nucleari del ministero della Difesa di Teheran, Fakhrizadeh è stato anche membro del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, docente di Fisica all’Università Imam Hussein di Teheran e responsabile del Centro di ricerca di fisica (Phrc) della Repubblica islamica.

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