Medie ancora chiuse in Piemonte, studentessa No Dad contro il governatore Cirio: «È una presa in giro»

di Redazione

Nella regione, che passa da zona rossa ad arancione, il governatore ha deciso di tenere ancora per le medie la didattica a distanza

«Ci stanno prendendo in giro. Vorrà dire che studieremo seduti davanti alla Regione». Già conosciuta come la ‘pasionaria’ della scuola in presenza, Anita ha solo 12 anni e da giorni porta avanti la sua lotta contro l’ormai celebre DAD, la didattica a distanza in tempi di Coronavirus. Anita da settimane ogni mattina segue le lezioni, seduta al banco, davanti alla scuola media ‘Italo Calvino’, di Torino. Ora la nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, che trasforma la sua regione, il Piemonte, da zona rossa ad arancione. Le seconde e le terze medie però resteranno ancora chiuse, e Anita – che solo pochi giorni ha ha incontrato il governatore Alberto Cirio – decisamente non ci sta.


In Piemonte, infatti, per la seconda e terza media continuerà la didattica a distanza, ha fatto sapere subito dopo la notizia della nuova ordinanza il governatore Alberto Cirio sottolineando la necessità di essere prudenti: «Vogliamo riaprire tutto e lo stiamo facendo, ma vogliamo riaprire per sempre e non possiamo permetterci di ripetere gli errori dell’estate”, ha spiegato il presidente della regione.


Cirio, dice la studentessa, «è venuto in piazza, si è seduto con noi, dicendo che ci sosteneva e che avrebbe voluto che i suoi figli fossero lì con noi a protestare e adesso cosa fa? Non apre le scuole. Che delusione, una presa in giro». Per la 12enne, già simbolo di questa protesta ai tempi della pandemia, non è possibile “nascondersi” dietro al problema dei trasporti. «A Cirio ho chiesto come mai le prime medie possono frequentare in presenza e le seconde e le terze invece no», racconta ancora Anita. «Lui ha detto che è per agevolare il trasposto pubblico. Gli ho risposto che non poteva essere così visto che tutti noi andiamo a scuola a piedi».

In copertina ANSA/ MARCO BOSCATO | Anita, studentessa della scuola media Italo Calvino di via Sant’Ottavio, seduta al banco in strada, fuori dalla scuola, per protestare contro la didattica a distanza, Torino, 11 novembre 2020.

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