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Da Snowden a Pamela Anderson, è mobilitazione sui social: «Trump conceda la grazia a Julian Assange per Natale»

14 Dicembre 2020 - 19:13 Redazione
«Il presidente degli Stati Uniti concederà la grazia a Julian Assange»: l’indiscrezione è stata lanciata da Mark Burns, evangelista in passato vicino al presidente

«Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, concederà la grazia a Julian Assange»: l’indiscrezione è stata lanciata su Twitter da Mark Burns, evangelista in passato vicino al presidente, e rilanciata da Edward Snowden, ma al momento non è confermata. Un’indiscrezione che ha cominciato a correre sui social, “cavalcata” da quella che è diventata in pochissimo una vera e propria mobilitazione on line, vip e non, per chiedere la libertà per il fondatore di WikiLeaks. Assange si trova attualmente nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito. Il 4 gennaio prossimo è attesa la decisione del giudice sulla sua estradizione negli Stati Uniti, dove dovrebbe rispondere di 17 accuse di spionaggio e rischierebbe fino a 175 anni di carcere. Lo scorso 28 novembre la compagna di Assange, Stella Morris, in un tweet rivolto proprio a Trump ha postato la foto dei suoi due figli e scritto:

Questi sono i figli di Julian, Max e Gabriel. Hanno bisogno del loro padre. La nostra famiglia ha bisogno di riunirsi. Ti prego, lascia che torni a casa per Natale.

L’indiscrezione di una grazia presidenziale, rilanciata sui media statunitensi, è stata commentata anche dal whistleblower Edward Snowden, l’ex informatico della CIA che con le sue rivelazioni ha dato il via al Datagate: «Spero proprio che sia vero. Il caso contro Assange si basa su una teoria giuridica che criminalizzerebbe il lavoro di ogni giornalista, sia in patria che all’estero». «Bella mossa, Potus», twitta Pamela Anderson. «Puoi essere un eroe». Julian Assange «dovrebbe essere libero», rilancia il Gravel Institute. A tre settimane dalla decisione sull’eventuale estradizione, Assange sarebbe in carcere in condizioni che vengono definite «atroci». Sarebbe rinchiuso a seguito di un’epidemia di coronavirus tra gli altri detenuti, secondo la sua compagna Stella Morris in condizioni pericolose. «Si trova in circostanze atroci», ha detto Morris a Sky News Australia secondo quanto riporta Euronews. «La prigione è un luogo pericoloso, i suicidi e gli omicidi sono all’ordine del giorno, è circondato da criminali molto gravi, uno su cinque è condannato per omicidio».

In copertina EPA/NEIL HALL | Sostenitori di Assange di fronte alla Woolwich Crown Court di Londra, 24 febbraio 2020.

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