Julian Assange, cadono le accuse di stupro in Svezia

Kristinn Hrafnsson di WikiLeaks: «Concentriamoci ora sulla minaccia da cui Assange ha messo in guardia per anni: l’accusa bellicosa degli Stati Uniti e la minaccia che rappresenta per il Primo Emendamento»

Secondo Wikileaks, la Svezia avrebbe lasciato cadere le accuse di stupro contro Julian Assange. Lo conferma anche l’agenzia di stampa francese Afp: i pubblici ministeri svedesi non procederanno con un’indagine relativa alle accuse di stupro contro il fondatore di WikiLeaks.


«La Svezia ha abbandonato la sua indagine preliminare su Assange per la terza volta, dopo averla riaperta senza nuove prove o informazioni. Concentriamoci ora sulla minaccia da cui Julian mette in guardia per anni», commenta Kristinn Hrafnsson, caporedattrice di WikiLeaks. «L’accusa bellicosa degli Stati Uniti e la minaccia che rappresenta per il Primo Emendamento».


La Svezia, ricorda WikiLeaks in una nota, non ha finora assicurato che bloccherà l’estradizione di Assange verso gli Stati Uniti, dove potrebbe attenderlo una pena di 175 anni. Nè ha mai formalmente accusato il cofondatore di WikiLeaks di stupro: fino a ora si è trattato di «indagini preliminari».

Le Nazioni Unite hanno indagato sulla storia procedurale delle «indagini preliminari» svedesi contro Assange, ricorda ancora l’organizzazione. Le conclusioni, scrive, sono «chiare: la questione è diventata rapidamente politicizzata e per molti anni non vi è stata alcuna prospettiva di un processo equo. Un’indagine su come il sistema giudiziario non sia riuscito a resistere alla pressione politica e dei media. Bisognerebbe imparare la lezione».

Assange, si legge ancora nella nota, è arrivato in Svezia due settimane dopo che WikiLeaks ha pubblicato gli Afghan War Diaries, «il primo di una serie di quattro rivoluzionarie pubblicazioni di WikiLeaks attribuite alla whistleblower Chelsea Manning».

Julian Assange si trova attualmente in carcere nel Regno Unito. Suo padre ha dichiarato qualche giorno fa di aver visitato il figlio in prigione. «Julian potrebbe morire in prigione per una persecuzione di nove anni per aver rivelato la verità su dei crimini di guerra… Questa non è l’amara delusione di un padre: è semplicemente un dato di fatto», spiega Shipton. Assange ha perso peso, dice suo padre – che lo aveva visitato due mesi fa – soffre di ansia ed è stato sottoposto «a ogni tipo di tormento». Già a settembre Carlos Poveda, legale di Assange, aveva raccontato che Julian era in isolamento e che la sua salute si era aggravata.

A maggio, ricorda Antimafia Duemila, l’esperto indipendente per i diritti delle Nazioni Unite Nils Melzer ha condannato gli «abusi deliberati e concordati» inflitti ad Assange per anni dai governi di Stati Uniti, Regno Unito e Svezia. Assange, sostiene, è stato sistematicamente perseguitato e la sua salute è peggiorata in relazione a stress prolungati e traumi psicologici.

In copertina manifestazione di fronte al Consolato britannico contro il procedimento di estradizione a Londra del fondatore di Wikileaks Julian Assange a New York, 02 maggio 2019. EPA/Justin Lane

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