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Buttare le dosi avanzate o darle ad amici e parenti? Il nodo irrisolto sui vaccini che può arricchire il mercato nero

09 Gennaio 2021 - 08:42 Maria Pia Mazza
Si moltiplicano i casi in cui gli “avanzi” delle dosi vengono aggregate e somministrate comunque, anche se l’Agenzia Europea del Farmaco ha sconsigliato con forza tale pratica. Ma che ne sarà, dunque, delle dosi inutilizzate?

Somministrare o buttare? Questo è il dilemma dinanzi a cui si stanno trovando molti medici e infermieri impegnati nella campagna di vaccinazione anti-Covid. Già, perché ogni flacone di vaccino Pfizer – BioNTech contiene 6 dosi di vaccino, ma più in qualche caso si sono verificati degli “avanzi” di vaccino, tant’è che in diverse occasioni il personale medico-sanitario coinvolto nelle vaccinazioni ha optato per “recuperarli” accorpando i diversi fondi avanzati, assurgendo da differenti flaconi, e creando così nuove dosi “intere” da somministrare. Ma a goder di queste dosi messe insieme in modo un po’ artigianale non è, spesso, il personale medico-sanitario, o gli anziani delle Rsa, che in questa prima fase hanno priorità sulla tabella di marcia. 

Il caso di Modena, dove gli operatori medico-sanitari avrebbero chiamato all’ultimo parenti e amici per sottoporli a vaccinazione, dopo aver tentato di contattare senza risposte i colleghi che ne avrebbero avuto diritto prioritario, non sarebbe stato un caso isolato. Sulle piattaforme social si moltiplicano episodi del genere, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera. Tant’è che mentre da un lato c’è chi, come il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri, parla di scelte «contro la morale», altri si domandano se anche tali preziosi “avanzi” (e non solo i flaconi integri di dosi di vaccino), in un contesto pandemico, non rischino di andare a finire nelle mani della criminalità organizzata per essere successivamente rivenduti sul mercato nero.

Meno perentoria la posizione della sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, che ha invitato a denunciare chiunque dovesse riscontrare delle irregolarità durante la campagna vaccinale. Certo è che però, prosegue Zampa, «uno Stato democratico, però, non può trasformarsi in uno Stato di polizia». Sulla stessa onda anche il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, il professor Giovanni Rezza, che sostiene che il caso di Modena sia stato un «caso isolato» che «ha avuto una risonanza forse maggiore rispetto a quello che meriterebbe». Quel che è certo, prosegue il professor Rezza, è che «in una campagna vaccinale è sempre meglio essere molto rigorosi e programmare tutto nei minimi dettagli». 

Così fan tutti, anche in Europa

Ma il nodo delle dosi residue inutilizzate è serio, e non pare essere un ripiego usato solo in Italia. Tant’è che l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha sottolineato che «la sesta dose va usata solo se completa, e la quantità non dece essere ricavata mixando il contenuto di altri flaconi, seppur prodotti dalla stessa casa farmaceutica». Che fare, dunque? Quel che è certo è che sarà necessario riuscire a impostare una vaccinazione senza pasticci nelle priorità, con chiamate casuali ad amici e parenti per riempire i vuoti che si creano nelle mancate risposte alle chiamate di vaccinazione tra chi ne ha o avrebbe priorità.

Anche perché, al momento, ad eccezione della Lombardia che ha stipulato un accordo regionale con le principali sigle sindacali dei medici di medicina generale, tutti i medici (inclusi quelli di base, costantemente a stretto contatto con i pazienti) e odontoiatri che esercitano la propria professione al di fuori degli ospedali non sono in lista prioritaria assieme ai colleghi ospedalieri per la vaccinazione. E a questo modus operandi molto casereccio si aggiunge anche l’incognita di cosa accadrà quando chi ha ricevuto il vaccino “per vie traverse”, dovrà ufficialmente effettuare il richiamo.

Non trovandosi nelle categorie con priorità, come si giustificherà la chiamata per l’inoculazione della seconda dose essenziale affinché il vaccino possa aver pienamente effetto? Perché certo, buttare dosi del vaccino è peccato, ma non concludere il ciclo vaccinale con la doppia somministrazione diventerebbe comunque uno spreco, e bisognerà ripartire da capo. E infine, posto che il vaccino Pfizer – BioNTech ha efficacia solo se utilizzato nelle sei ore successive alla diluizione, chi vigilerà sugli avanzi affinché non vadano a finire nelle mani della criminalità organizzata e sul mercato nero?

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