Papa Francesco apre i ministeri alle donne ma precisa: «Non saranno mai sacerdoti»

di Cristin Cappelletti

Questa decisione, ha spiegato il Papa, non ha in alcun modo influenza sulla possibilità della Chiesa di conferire alle donne anche l’ordinazione sacerdotale

Con un Motu proprio, il Pontefice ha stabilito che potranno ora accedere ufficialmente ai ministeri del Lettorato e dell’Accolitato anche le donne attraverso un apposito mandato e in forma istituzionalizzata. I due ministeri prevedono la lettura della Parola di Dio durante la celebrazioni liturgiche e i servizi all’altare. Entrambe le funzioni avvenivano già ma senza un mandato istituzionale vero e proprio. «La scelta di conferire anche alle donne questi uffici, che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del vescovo, rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione», ha spiegato Papa Francesco in una lettera al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Luis Ladaria.


Bergoglio: «La Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale»

Rilanciando le sue parole dell’Esortazione Apostolica Querida Amazonia il Pontefice ha aggiunto che «questo fa anche sì che le donne abbiano un’incidenza reale ed effettiva nell’organizzazione, nelle decisioni più importanti e nella guida delle comunità ma senza smettere di farlo con lo stile proprio della loro impronta femminile». Tuttavia, il Pontefice ha precisato che l’aperture alle donne dei ministeri del Lettorato e dell’Accolitato non significa che potranno diventare sacerdoti: «Rispetto ai ministeri ordinati, la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale». Ma per i ministeri non ordinati «è possibile, e oggi appare opportuno, superare tale riserva» spiega il Papa riferendosi all’abolizione del riferimento ai soli uomini per poter diventare Lettore o Accolito. «Questa riserva – conclude – ha avuto un suo senso in un determinato contesto ma può essere ripensata in contesti nuovi».


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