Sondaggi, il Pd perde un punto e il M5s ne guadagna mezzo. Italiani meno scettici sui vaccini: il 59% dice sì all’obbligo

di Redazione

Rispetto alle settimane scorse, gli italiani sono più favorevoli alla vaccinazione anti-Covid e più aperti all’obbligo vaccinale. Ma sulla percezione dell’andamento del piano vaccinale le posizioni sono diametralmente opposte

Alla vigilia del voto in Consiglio dei ministri sul Recovery Plan, continua ad aleggiare lo spettro della crisi di governo. Ma quali sarebbero le intenzioni di voto degli italiani se effettivamente l’esecutivo del Conte bis dovesse disgregarsi, se si dovessero sciogliere le Camere e si dovesse andare a nuove elezioni oggi? Secondo l’ultimo sondaggio di Swg, la Lega resta il primo partito in Italia con il 23,2% delle preferenze, malgrado una lieve flessione dello 0,2% nelle ultime tre settimane. A seguire il Partito Democratico che raccoglierebbe il 19,4% delle preferenze, perdendo però un punto percentuale rispetto alle rilevazioni di tre settimane fa. A soli due punti di distanza, in terza posizione, troviamo Fratelli d’Italia, con il 17,2% delle preferenze: un dato in aumento dello 0,5% rispetto a tre settimane fa.


Dietro il partito guidato da Giorgia Meloni si posizionerebbe il Movimento 5 Stelle con il 14,7% delle preferenze, registrando così un aumento dello 0,4% rispetto alla precedente rilevazione. Ben lontano dalla soglia del 10%, ma sopra il 5%, segue Forza Italia con il 5,9% delle preferenze (perde il -0,4% nelle ultime 3 settimane). Sotto la soglia del 5% troviamo Azione di Carlo Calenda con il 4,1% (+0,4%), Sinistra Italiana – MDP Articolo 1 con il 3,8% (+0,1%), Italia Viva con il 2,9% (+0,1%), Verdi con il 2,4% (+0,4%), +Europa al 2,1% (-0,3%), Cambiamo! di Giovanni Toti all’1% mentre il 3,3% degli intervistati voterebbe altre liste. Gli indecisi diminuiscono di un punto percentuale e si attestano al 39%.


Vaccini anti-Covid: si riduce la percentuale degli scettici

Oltre alla politica, Swg ha rilevato anche gli umori sulle vaccinazioni anti-Covid. Se il 20 novembre 2020 il 37% degli intervistati dichiarava di non aver intenzione di vaccinarsi, questa percentuale è scesa il 18 dicembre 2020, attestandosi al 34%, per giungere infine all’8 gennaio al 25%, ossia un quarto. Insomma, la contrarietà nel tempo è andata via via diminuendo. Ma non solo. 

Quanto allo spinoso tema dell’obbligatorietà vaccinale il 59% degli intervistati si dice complessivamente aperto all’obbligo vaccinale. Di questi, il 29% è favorevole in toto, mentre il 30% è incline alla vaccinazione obbligatoria anti-Covid «solo nel caso in cui molti cittadini si rifiutassero di vaccinarsi». Il 28% degli intervistati rigetta in qualsiasi caso l’idea di un obbligo vaccinale, mentre il 13% è indeciso. 

Infine, sul fronte della percezione dell’andamento del piano vaccinale, la divisione è netta. Escluso un 12% degli intervistati che non si esprime, il 44% sostiene che questa stia procedendo «bene» (il 5% «molto bene», il 39% «abbastanza bene»). E, infine, il restante 44% degli intervistati sostiene che l’andamento delle vaccinazioni stia andando complessivamente «male» («molto male» per il 13% e «piuttosto male» per il 31%). 

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