Coronavirus, Pfizer ritarda ancora la consegna dei vaccini. Arcuri: «Incredibile». Le Regioni chiedono un meccanismo di solidarietà

L’azienda ha consegnato circa 103mila dosi delle 397mila previste per questa settimana. Nelle prossime ore ci sarà una riunione con le Regioni secondo cui chi ha più dosi nei magazzini dovrebbe cederle ai territori che ne hanno meno

Pfizer cambia di nuovo le carte in tavola e ritarda ulteriormente la consegna dei vaccini contro il Coronavirus in Italia, diversamente ad quanto concordato in seconda istanza. La decisione, unilaterale, della casa farmaceutica è stata diffusa da fonti vicine al Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri. L’azienda statunitense ha consegnato oggi, 18 gennaio, nel nostro Paese circa 103 mila dosi delle 397 mila previste per questa settimana, dopo il taglio di 165 mila deciso venerdì. Domani ne arriveranno solo 53.820 e solo mercoledì – se tutto va come previsto – le restanti 241 mila. La comunicazione è stata data dalla Pfizer intorno alle 17 agli uffici del Commissario spiegando che il ritardo è dovuto al nuovo piano di distribuzione per le prossime settimane.


La reazione di Arcuri

La mossa della casa farmaceutica è stata giudicata da Arcuri un «ulteriore incredibile ritardo». Il commissario aveva già aspramente criticato la decisione di Pfizer di ritardare la consegna delle dosi di vaccino all’Italia previste per questa settimana. Domani, 19 gennaio, è prevista una riunione con le Regioni (presenti i ministri Speranza e Boccia), che hanno già scritto al Commissario chiedendo di mettere a punto una sorta di “meccanismo di solidarietà” in base al quale chi ha più dosi nei magazzini dovrebbe cederle alle Regioni che ne hanno meno. «Tutti hanno diritto al vaccino, indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono. In Italia la salute è un bene pubblico fondamentale garantito dalla Costituzione – ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza -. Non è un privilegio di chi ha di più».


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