Coronavirus, le terapie con anticorpi impotenti contro la variante sudafricana secondo uno studio Usa. In Spagna è allarme sulle scorte di vaccini: «Da domani frigoriferi vuoti»

Uno studio della Columbia University in attesa di revisione ha dimostrato che le terapie con anticorpi monoclonali non riescono a neutralizzare le varianti scoperte in Sud Africa e in Brasile. In Spagna cresce l’allarme per i ritardi sulle consegne dei vaccini: nella regione di Madrid le nuove somministrazioni si fermeranno per due settimane

USA

EPA/LILLY.COM | La sede principale della società farmaceutica Eli Lilly a Indianapolis, nell’Indiana

Gli anticorpi monoclonali sono ancora deboli contro le varianti sudafricana e brasiliana

Il trattamento con anticorpi monoclonali sviluppato dall’americana Eli Lilly si è dimostrato impotente contro la variante del Coronavirus scoperta in Sudafrica. Ancor meno efficace si sarebbe dimostrato il trattamento di Regeneron, diventato famoso nei mesi scorsi per essere stato utilizzato sull’ex presidente Usa Donald Trump quando è stato contagiato dal virus. Secondo uno studio di un gruppo di ricercatori della Columbia University in attesa di peer review, cioè la revisione da parte di ricercatori indipendenti, c’è ancora molta strada da fare per riuscire a contrastare le ultime varianti scoperte, visto alcune di queste si sono rivelate molto resistenti agli anticorpi contenuti nei trattamenti.


Come riporta il New York Times, nel corso dello studio della Columbia sono stati testati i trattamenti con anticorpi monoclonali sulla variante scoperta nel Regno Unito. Le terapie si sono dimostrate efficaci contro la mutazione inglese del virus, così come contro le precedenti varianti. Ma a preoccupare gli scienziati è la resistenza della variante sudafricana e di quella brasiliana, con cui condivide molte mutazioni.


SPAGNA

EPA/JOSE MARIA CUADRADO | Le prime dosi del vaccino Pfizer arrivate in Spagna durante le verifiche dei tecnici dell’esercito

Madrid sospende le nuove vaccinazioni per i ritardi nelle consegne

I ritardi nelle spedizioni dei vaccini da parte di Pfizer e Moderna hanno costretto le autorità sanitarie della regione di Madrid a sospendere le nuove vaccinazioni per almeno due settimane. Situazione analoga in Catalogna, dove le scorte sarebbero quasi esaurite. Come ha spiegato il vicegovernatore regionale di Madrid, Ignacio Aguado, lo stop alle nuove somministrazioni si è reso necessario per garantire le scorte destinate ai richiami di chi ha già ricevuto la prima dose.

Aguado su Twitter ha avvertito che, con l’attuale ritmo di vaccinazione, solo il 10% della popolazione della regione di Madrid riuscirà a vaccinarsi entro luglio, mentre il governo aveva previsto di arrivare al 70%. Non meno allarmante è la situazione in Catalogna, dove anche il responsabile della sanità catalano, Josep Argimon, ha confermato la decisione di usare le 30 mila dosi rimaste per i richiami, sicuro del fatto che: «Da domani i nostri frigoriferi saranno vuoti».

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