Coronavirus, i numeri in chiaro. Pregliasco: «Inquieta il passaggio di mezza Italia in zona gialla. Ancora troppi i morti» – Il video

«Rispetto alla scorsa settimana i contagi calano del 12 per cento», sottolinea il virologo e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi che rilancia l’idea di un patentino sanitario che possa essere utilizzato «per voli, palestre e stadi»

«I dati di oggi ci parlano di una situazione di stabilità, segno che il decreto Natale ha funzionato bene. Rispetto alla scorsa settimana si registra persino un miglioramento, seppur lieve, nei casi di Covid: -12 per cento. Il numero dei contagi, però, resta ancora alto così come la triste e orribile stabilità del numero dei decessi, sempre intorno alle 500 vittime al giorno». A parlare a Open è il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano, per il quale «inquieta il passaggio di mezza Italia in zona gialla». «Rischiamo senza dubbio una maggiore diffusione del virus anche se mi sembra chiaro che il sistema a fasce colorate si sia rivelato un’ottima mediazione. Sempre meglio del lockdown», ha detto il professore. I dati di oggi parlano di 492 decessi e 14.372 contagi in 24 ore: si registra, poi, un lieve calo di ingressi in rianimazione. Oggi sono +102, ieri: 115.


No al «liberi tutti» in estate

Per provare a ripartire bisognerà puntare sia sulla campagna vaccinale sia sulla responsabilità dei singoli cittadini: «Non possiamo fare come l’anno scorso quando in estate abbiamo assistito a un “liberi tutti” che, poi, abbiamo pagato duramente nel corso della seconda ondata. Nell’estate 2021 saremo ancora nel pieno della campagna vaccinale che avrà sicuramente altri intoppi. Entro la fine dell’anno speriamo di arrivare all’immunità di gregge senza dover ricorrere all’obbligatorietà del vaccino. Sarebbe una sconfitta per tutti».


Il patentino sanitario

Infine rilancia l’idea di un patentino sanitario che possa essere utilizzato, ad esempio, «per voli, palestre e stadi». Un modo per far stare tutti più tranquilli, per garantire sicurezza e per ripartire il prima possibile. «Stiamo pretendendo una maratona dai cittadini. Molti di loro sono ormai alla canna del gas, penso agli imprenditori, ad alcune categorie di lavoratori o ai ristoratori (che due settimane fa hanno scioperato aprendo anche la sera, ndr) che si stanno sacrificando per noi. Ma è bene ricordare – conclude il professore – che andare al ristorante significa spostarsi, avere dei contatti e noi, in questo momento, non dobbiamo far altro che centellinare i contatti».

Foto in copertina di Vincenzo Monaco

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