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Locatelli: «Non è il momento per un lockdown nazionale. Vacciniamo al più presto i malati oncologici»

29 Gennaio 2021 - 15:07 Giulia Marchina
Franco Locatelli
Franco Locatelli
Il presidente del Consiglio superiore di sanità: «Le misure di Natale hanno funzionato. Una nuova serrata? Il Cts non ne ha mai parlato»

Nessuna serrata nazionale a breve termine: le misure di contenimento contro il Coronavirus varate per il periodo di Natale «hanno funzionato», dice Franco Locatelli. Come spiega il presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) prima che entrasse in vigore il Dpcm del 3 dicembre «vi era significativa preoccupazione che il periodo delle festività natalizie potesse portare a un marcato incremento della circolazione virale, con il relativo riverbero sui servizi sanitari territoriali e sul numero di decessi». Invece, rileva Locatelli, l’Italia – rispetto ad altri Paesi europei, ma anche rispetto al resto del mondo – «ha numeri significativamente migliori. C’è chi ritiene necessario un nuovo lockdown? In Cts non se ne è mai parlato e non sarebbe giustificato dal quadro epidemiologico».

Si punta all’immunità di gregge

Sul tema vaccini, per il componente del Cts il programma italiano «non è affatto saltato. Anche se le riduzioni nella fornitura non erano previste, andiamo avanti». Locatelli sottolinea che l’obiettivo deve essere vaccinare il numero più elevato di persone nel più breve tempo possibile, puntando all’immunità di gregge e alla garanzia di «protezione dal rischio di contagiarsi (immunità sterilizzante). È chiaro che la prima condizione per ottenere questo obiettivo è avere il numero di dosi concordate nei tempi previsti».

Priorità ai malati oncologici

Tra i primi beneficiari della campagna vaccinale, secondo Locatelli, devono rientrare i malati oncologici, «come per altre categorie di persone fragili sono considerati ai primi posti per aver accesso ai vaccini approvati e la cui efficacia è chiaramente dimostrata». Lo stesso vale per gli anziani. «Non si perdano d’animo. Il piano vaccinale che è stato sviluppato è fondato in maniera prioritaria sulla tutela dei più fragili e tra questi gli anziani, visto che l’età media dei deceduti è rimasta per tutti questi mesi costantemente sopra agli 80 anni».

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