In sette contro una. 13enne aggredita (e filmata) dai bulli: pugni e schiaffi nel video finito su Instagram

Un filmato che dura oltre 3 minuti in cui si vedono aggressori di 13 e 14 anni che pestano una coetanea e dicono: «Hai paura?», «Questo è perfetto per Instagram». Il padre della: «Agghiacciante»

Sette contro una. Il video dell’orrore dura 3 minuti e 26 secondi. Si vede una ragazzina di 13 anni (che frequenta ancora la terza media) accerchiata e poi aggredita, senza alcun motivo, con tanto di pugni e schiaffi, da sette ragazzi. «Hai paura?», le dicono ridendo, «Questo è perfetto per Instagram», aggiungono altri, come fosse uno show, senza provare alcuna pietà per la vittima. Non contenti, gli autori del pestaggio, tutti ragazzi di 13 e 14 anni, hanno ripreso la scena con gli smartphone e, subito dopo, l’hanno condivisa su Instagram e WhatsApp rendendo la vita della vittima un inferno.


«Tutto questo è agghiacciante»

La 13enne, subito dopo l’aggressione, è stata portata in ospedale e dimessa con 7 giorni di prognosi. «È agghiacciante, in sette contro una – dice il padre a La Nazione – Non avrò pace fino a quando non saranno intercettati i genitori di questi ragazzi. Hanno tutti tra i 13 e i 14 anni e saranno gli uomini e le donne di domani». I suoi aggressori, adesso, hanno un nome e un cognome, sono stati identificati dai carabinieri e denunciati. A incastrarli il video postato in rete.


La vittima terrorizzata si è chiusa in casa

E pensare che non era nemmeno la prima volta. A dicembre, infatti, la 13enne era stata picchiata sempre dalla stessa ragazza, di un anno più grande di lei. Un fatto che, però, i suoi familiari non avevano denunciato. Ora, a distanza di poche settimane, la giovane è tornata all’opera, stavolta con più violenza e scortata anche dagli amici pronti a inquadrare la scena così da postarla sui social. Come fosse un trofeo. Ora la 13enne vittima dell’aggressione violenta si trova chiusa in casa da una settimana, esce solo con la famiglia e non vuole tornare a scuola. Lì dove tutto è cominciato. Si sveglia nel sonno, racconta, e piange ogni volta che prende il cellulare in mano.

Il caso di Parigi

Stessa sorte, a Parigi, è toccata a un ragazzo di 15 anni, anche lui accerchiato e picchiato da 10 coetanei che lo hanno lasciato a terra, da solo. Nonostante il «cranio aperto in più punti», Yuriy – questo il nome del ragazzo pestato – adesso sta meglio: ha affrontato diverse operazioni ma non sarebbe in pericolo di vita.

Foto in copertina di repertorio

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