Umbria, la provincia di Perugia è la prima a tornare in zona rossa. Individuati casi di variante inglese e brasiliana

Secondo l’ultimo monitoraggio, in tutta la regione sono stati trovati 18 casi di variante inglese e 12 di quella brasiliana. La regione ha fatto registrare il dato peggiore in Italia per quanto riguarda l’indice Rt: 1,18

Con un’ordinanza che verrà firmata da Donatella Tesei, presidentessa della Regione Umbria, la provincia di Perugia e sei piccoli comuni della provincia di Terni entreranno in zona rossa a partire da lunedì 8 febbraio. L’ordinanza, per il momento, sarà valida per due settimane. È prevista anche la chiusura totale di asili nido e scuole materne, oltre che di scuole medie e elementari.


Dalle prime ipotesi sembrava che il passaggio in zona rossa dovesse riguardare solo i comuni in cui erano stati registrati picchi di contagio legati all’arrivo delle varianti del Coronavirus. Tesei, eletta nel 2019 con la coalizione di centro destra, ha spiegato che l’obiettivo è quello di «creare un cordone sanitario e contenere il contagio». Tutto il resto della regione invece resterà in fascia arancione.


Dalle ultime analisi in Umbria sono stati trovati 18 casi di variante inglese del Covid e 12 di quella brasiliana. Nell’ultimo monitoraggio dell’Iss la regione ha fatto registrate il dato più alto in Italia relativo all’indice Rt: 1,18. Nelle ultime 24 ore sono aumentati anche i ricoverati: in tutto al momento i pazienti positivi al Covid nelle strutture ospedaliere sono 458 e di questi 70 sono in terapia intensiva. I nuovi contagi sono 351.

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