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Ricciardi non cede: «Il vecchio governo voleva convivere col virus: abbiamo avuto morti ed economia affossata. Ora lockdown breve e mirato»

15 Febbraio 2021 - 07:59 Cristin Cappelletti
L'ex presidente dell'Iss spera che la nuova strategia del governo sia no Covid e «ci riporti a una prospettiva di normalità in tempi ragionevoli»

La variante inglese si trasmette molto velocemente, quella brasiliana può dare origine a reinfezioni e quella sudafricana limita l’efficacia del vaccino di AstraZeneca. Per Walter Ricciardi sono questi i grandi ostacoli per superare la seconda ondata e far scendere la curva dei contagi. Il consulente del ministro della Salute chiede da tempo, con più forza negli ultimi giorni, un lockdown duro a livello nazionale: «Roberto Speranza ha sempre accolto i miei suggerimenti», dice Ricciardi in un’intervista a Il Messaggero. «Nel precedente governo, però, trovava un muro, trovava la linea di chi voleva convivere con il virus. Questo ha causato decine di migliaia di morti e ha affondato l’economia», dichiara l’ex presidente dell’Iss. «Spero – aggiunge – che la strategia del nuovo governo sia no Covid che ci riporti a una prospettiva di normalità in tempi ragionevoli».

Ricciardi: «Potrebbero volerci due, tre, quattro settimane»

E la soluzione per Ricciardi è solo una: quella di una chiusura generalizzata a livello nazionale: «Dobbiamo limitare la circolazione del virus al di sotto dei 50 casi ogni 100 mila abitanti. Deve durare il tempo necessario a tornare a questo dato di incidenza». Il professore d’igiene all’università Cattolica non si sbilancia sulla durata: «Potrebbero volerci due, tre, quattro settimane». Sul fronte vaccinazioni, il modello da seguire nei prossimi mesi è per Ricciardi quello israeliano con centri diffusi, e sfruttando grandi spazi come palasport, palestre, drive-through: «Ci dobbiamo preparare per vaccinare 250-300mila persone al giorno, pare che il presidente Draghi abbia ipotizzato di arrivare anche a 500 mila, ma io mi accontenterei di 300 mila. Ma dobbiamo organizzarci ora».

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