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Donne del Pd escluse dal governo, verso la resa dei conti con Zingaretti: «Uno schiaffo alla nostra storia»

15 Febbraio 2021 - 23:10 Giulia Marrazzo
La riunione delle donne dem riprenderà nel prossimo pomeriggio: da qui uscirà probabilmente una richiesta ufficiale al Partito Democratico

«È una battuta d’arresto ma non dobbiamo perdere ciò che abbiamo conquistato». Con queste parole Cecilia D’Elia, presidente della conferenza delle dem, a quanto apprende Open, avrebbe iniziato a parlare alla riunione delle donne del Partito democratico, avvenuta questo pomeriggio. Rimane infatti l’amarezza tra le esponenti Pd dopo che il partito non ha espresso nessuna donna nella squadra dei ministri del nuovo governo Draghi.

Molte le rappresentanti del Pd riunite oggi su zoom dalle 16.30 che hanno affrontato il tema della questione femminile nel partito. Valentina Cuppi, presidente del Pd, sindaca di Marzabotto, contattata da Open nei giorni scorsi, sin da subito ha esternato il suo disappunto e la sua sorpresa: «Insieme al segretario Zingaretti alle consultazioni abbiamo espresso la richiesta, al professor Draghi, di un protagonismo femminile nel governo». Oggi la presidente del Pd avrebbe ribadito, durante l’assemblea, lo stesso concetto dicendo che «con Draghi non si è però parlato di nomi».

Quasi una sorpresa, quindi, se non fosse che alcune Dem non credono alla linea «ha deciso tutto Draghi». La senatrice Valeria Fedeli, intervistata da Open, ha mostrato la sua incredulità rispetto a quel che sta avvenendo e sul Pd ha sottolineato: «Non è accettabile che ci sia ipocrisia sul percorso che ha determinato questa scelta», chiedendo subito la direzione nazionale del Partito.

Anche l’esponente Pd Titti di Salvo chiede la direzione e precisa: «Una sconfitta. In un partito con tre luoghi – conferenza, dipartimento pari opportunità, Women new Deal, e zero ministre – si dimostra l’inefficacia di questo assetto per raggiungere gli obiettivi di un partito di donne e uomini, nella rappresentanza e nella rappresentazione. Tra eliminare la Conferenza o accelerare il suo completamento nei territori c’è una terza via: discutere del rapporto tra Conferenza e partito».

Cecilia D’Elia ha invece ribadito che vuole un «segnale netto dal Pd» e che non è una questione di «risarcimento». Si pensa anche a una «doppia vicesegreteria», fanno sapere dalla conferenza. Intanto la riunione è aggiornata a domani pomeriggio e forse, da lì, uscirà una richiesta ufficiale al partito.

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