Coronavirus. I presunti effetti fatali dei vaccini Pfizer e AstraZeneca nel Regno Unito

Chi si vaccina contro la Covid rischia eventi avversi letali? Analizziamo una nuova narrazione No vax

Torniamo a parlare di campagne No vax per denunciare la presunta pericolosità dei vaccini contro il nuovo Coronavirus. Tutte narrazioni condite al solito con dissonanza cognitiva e correlazioni spurie. Sono stati pubblicati due report da parte del Servizio sanitario britannico riguardo agli eventi avversi segnalati subito dopo la somministrazione dei vaccini di Pfizer/BioNTech (Pfizer-BioNTech vaccine analysis) e Oxford/AstraZeneca (AstraZeneca analysis).

Alcuni hanno nomi piuttosto «brutti», come Acute cardiac event, oppure Atrial fibrillation. Riporteremo a breve i rispettivi elenchi, tenendo conto di quelli che risultano anche alla voce «fatal» (letale), come per esempio il caso di «diarrea letale» del vaccino di Pfizer su 1092 segnalazioni; oppure per lo stesso vaccino il caso di «nausea letale» su 3363 segnalazioni. Forse qualcuno avrà già capito dove sta l’equivoco. Purtroppo però la dissonanza cognitiva è una brutta bestia. Da un lato i No vax credono che i vaccini siano uno strumento per dominare le masse; dall’altro stanno venendo somministrati a tutto spiano nel mondo, contro una pandemia che intasa le terapie intensive e provoca relativamente tanti morti.

Questa dissonanza può essere compensata in tanti modi, per esempio sostenendo che in realtà si tratta di una sindrome simil-influenzale, e che i vaccini in realtà sono nocivi, solo che il «popolo bue» non va a leggersi i report pubblici e non si accorge di niente. Sarà vero? Ovviamente no, adesso vi spieghiamo – di nuovo – il perché.

Per chi ha fretta:

  • Due recenti report della Sanità britannica sui vaccini anti-Covid di Pfizer e AstraZeneca, riportano alcuni presunti eventi avversi fatali;
  • I No vax trovano nella lettura superficiale dei documenti la conferma delle loro posizioni preconcette;
  • In realtà al solito chi si polarizza nel cercare a tutti i costi prove della nocività dei vaccini, rinuncia dal principio a una lettura approfondita delle fonti, producendo nuove narrazioni distorte;
  • Gli eventi avversi riportati non sono accertati e non risultano significativi rispetto alle milioni di dosi somministrate, senza alcun decorso grave;
  • La correlazione temporale tra due eventi (vaccino, evento avverso) non implica necessariamente un collegamento causale. La significativa presenza di anziani o con patologie pregresse spiega molto meglio i dati britannici.

Analisi:

I due report della Sanità britannica riguardano gli «spontaneous reports» raccolti tra dicembre 2020 e febbraio 2021. Si tratta di segnalazioni inviate dal personale medico, senza alcuna verifica immediata. Parliamo infatti di «eventi avversi». Forse qualcuno si stupirà, ma la nostra Agenzia del farmaco ha dovuto lo stesso raccogliere segnalazioni, che poi necessiteranno di essere verificate, senza riscontrare alcun pericolo rilevante. Diamoci un’occhiata. Ci servirà anche come chiave di lettura. Al solito è essenziale capire in che contesto ci stiamo muovendo, altrimenti ognuno capisce quel che vuole.

Cosa dice il rapporto AIFA sulla sorveglianza dei vaccini anti-Covid

Secondo il Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 di AIFA (Agenzia italiana del farmaco), La definizione di evento avverso sta a indicare un fenomeno correlato temporalmente con la somministrazione del farmaco, di cui non può essere dimostrato sul momento alcun rapporto di causa-effetto. La reazione avversa è in vece un fenomeno il cui collegamento con l’assunzione di un principio attivo può essere dimostrato. L’effetto indesiderato è infine, un effetto noto e non nocivo, considerato «accettabile», nella misura in cui si ottengono ben maggiori effetti benefici.

In questo contesto parliamo quindi delle correlazioni spurie fino a prova contraria. Si assume con buon senso, che visti i risultati riportati a seguito delle fasi più avanzate di sperimentazione, e dei riscontri attualmente accertati e previsti nei rispettivi bugiardini, gli eventuali effetti indesiderati siano piuttosto rari. Quelli gravi a lungo termine al momento nessuno li ha accertati.

Ricordiamo i recenti casi registrati in Norvegia. Si è parlato di 23 morti a seguito del vaccino di Pfizer Di questi quelli esaminati sono stati 13 e riguardano persone fragili e in età avanzata. Come per tutti i farmaci, aspirine comprese, bisogna evitare di somministrarli a persone che potrebbero maggiormente risentire degli eventuali effetti indesiderati; inoltre, occorre sempre discernere tutte quelle situazioni in cui età e patologie correlate possono confondersi con la contemporanea somministrazione di un’altro farmaco.

I presunti eventi avversi di Pfizer e AstraZeneca segnalati nel Regno Unito

AstraZeneca: «All UK spontaneous reports received between 4/01/21 and 07/02/21 for COVID-19 vaccine Oxford University/AstraZeneca (11 febbraio 2021)». Tutti i casi con esito «fatale»:

  • Acute cardiac event (uno su due segnalati);
  • Myocardial infarction (tre su sette segnalati);
  • Cardiac arrest (sei su dieci segnalati).

Pfizer: «All UK spontaneous reports received between 09/12/20 and 07/02/21 for mRNA Pfizer/BioNTech vaccine analysis print (21 febbraio 2021)». Tutti i casi con esito «fatale»:

  • Coronary artery disease (unico caso);
  • Cardiopulmonary failure (unico caso);
  • Atrial fibrillation (un caso su 34 segnalati);
  • Diarrhoea (un caso su 1092 segnalati);
  • Nausea (uno su oltre 3363 segnalati);
  • Gastrointestinal disorders (otto su 7749 segnalati).

Cosa dice l’Agenzia regolatoria dei medicinali del Regno Unito

Una guida alla lettura di questi report ce la fornisce la Medicines & Healthcare products Regulatory Agency del Regno Unito, con dati aggiornati lo scorso 18 febbraio. Chi è già polarizzato probabilmente le considererà delle affermazioni costruite appositamente per «fregarci». In realtà rispecchiano le normali prassi. Come possiamo leggere in un paper del 1999 sugli spontaneous report, vediamo che il contesto è chiaro da decenni. Nonostante i copiosi tentativi dei No vax di denigrarli, non ci risultano morie dovute ai vaccini, al contrario sono tante le malattie – anche mortali – che sono state debellate in corrispondenza alla loro somministrazione.

Nel paragrafo dedicato agli «eventi con esito fatale» troviamo considerazioni che si corroborano tanto col paper del ’99 (da noi citato come esempio), quanto col documento AIFA relativo ai vaccini distribuiti in Italia. Ne riportiamo i punti salienti (il grassetto è nostro):

«Un’alta percentuale di persone vaccinate finora nella campagna di vaccinazione sono molto anziane, molte delle quali avranno anche condizioni mediche preesistenti. L’età avanzata e le malattie croniche sottostanti rendono più probabile che si verifichino eventi avversi casuali, soprattutto viste le milioni di persone vaccinate. È quindi importante esaminare attentamente questi rapporti per distinguere i possibili effetti collaterali dalla malattia che si sarebbe verificata indipendentemente dalla vaccinazione».

«Sulla base della mortalità per tutte le cause stratificate per età in Inghilterra e Galles presa dall’Ufficio per le registrazioni dei decessi nazionali, si prevede che diverse migliaia di decessi si siano verificati, naturalmente, entro 7 giorni [dopo] molti milioni di dosi di vaccini somministrate finora, per lo più negli anziani».

«L’MHRA ha ricevuto 173 segnalazioni nel Regno Unito di sospette reazioni avverse al vaccino Pfizer / BioNTech in cui il paziente è morto poco dopo la vaccinazione, 150 segnalazioni per il vaccino dell’Università di Oxford/AstraZeneca e 3 in cui la marca del vaccino non era specificata. La maggior parte di queste segnalazioni riguardava persone anziane o persone con malattie di base».

«AstraZeneca è [stato diffuso] rapidamente […] così come la segnalazione di eventi fatali [associati temporalmente] con la vaccinazione, tuttavia, questo non indica un legame tra la vaccinazione e gli incidenti mortali riportati. La revisione delle segnalazioni individuali e dei modelli di segnalazione non suggerisce che il vaccino abbia avuto un ruolo nella morte».

Conclusioni:

Le segnalazioni di presunti eventi avversi da vaccino anti-Covid riportate nei report della Sanità britannica e in quello dell’AIFA in Italia, non sono sufficienti nemmeno a suggerire che questi siano collegati causalmente con le dosi assunte. Il fatto che queste persone siano spesso anziane e/o con patologie pregresse è ben più significativo nello spiegare parte degli spontaneous report di cui abbiamo letto.

È comprensibile che una lettura superficiale di questi elenchi possa fuorviare i lettori, nonostante i Sistemi sanitari si impegnino a rilasciare anche delle guide alla lettura di questi documenti, in modo che siano davvero accessibili a tutti, ben lungi dal voler censurare delle informazioni sensibili alla popolazione.

I bugiardini dei vaccini anti-Covid sono di dominio pubblico, divenendo altrettanto oggetto di fraintendimento da parte dei No vax. Anche in questo caso è possibile che vengano elencati effetti indesiderati non accertati, per prevenire cause legali, in un mondo in cui sono già avvenute sentenze shock, dove alla berlina finivano gli scienziati, nonostante quanto assodato nella comunità scientifica smentisse i dispositivi delle sentenze.

Non lasciamoci spaventare. La situazione offre già spunti interessanti di preoccupazione, per esempio sul frangente delle varianti Covid o della controversa utilità di certi test rapidi; per non parlare dell’esito incerto che possono avere avuto le decisioni prese dai governi nel gestire l’emergenza sanitaria. Riflettere sui problemi reali è doveroso e costruttivo. Combattere contro i mulini a vento invece, lascia il tempo che trova.

Open.online is working with the CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100 fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19 pandemic. Learn more about the alliance here (in English).

Foto di copertina: geralt | Vaccini.

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