Galli: «Quelli sui Navigli sono sciagurati. Con la variante rischiano i giovani, stare distanti un metro e mezzo può non bastare»

Il primario ha ricordato come la mutazione individuata per la prima volta nel Regno Unito sia in grado di infettare di più anche giovani e bambini

Dopo un altro weekend di assembramenti nelle grandi città e la continua diffusione della variante inglese è evidente che le cose non stiano andando per niente bene nella gestione della pandemia di Coronavirus. A dirlo è Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco e dell’università degli Studi di Milano, che oggi ad Agorà ha ribadito i rischi legati alla mutazione inglese. «Un 37 o 40% in più di capacità di trasmissione vuol dire che» il virus «va anche più lontano del solito metro e mezzo».


Insomma, la maggiore trasmissibilità della mutante inglese significa che «probabilmente una concentrazione magari anche inferiore delle goccioline che vengono emesse» respirando «riesce ad arrivare ugualmente qualche centimetro più in là. La variante inglese «è quindi in grado di infettare più anche i bambini e i giovani». Con il conseguente rischio che il virus possa poi arrivare anche ai più anziani.


L’infettivologo spiega inoltre che la variante inglese è destinata a diventare prevalente in Italia «se non lo è già – precisa Galli – come mi era già capitato di dire qualche giorno fa, essendo abbastanza curiosamente smentito anche sulla realtà materiale che invece si è confermata nei giorni immediatamente successivi». E proprio tornando sugli assembramenti del weekend, e del caso sui Navigli, Galli parla di «comportamenti sciagurati». Secondo l’infettivologo, «c’è l’illusione di avere alle spalle qualcosa che abbiamo ancora davanti, questo è l’elemento più tragico».

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