I dati dei contagi da Coronavirus in Italia, delle vittime e dei ricoveri continuano a preoccupare. La curva non si arresta, e aumenta anzi la pressione sugli ospedali. «Stabile ed elevato anche il tasso di incidenza», spiega a Open Roberta Siliquini, docente di Igiene al dipartimento di Scienze della Sanità pubblica e pediatriche dell’Università di Torino e già presidente del Consiglio superiore di Sanità. «Ma certamente quello che preoccupa di più in questo momento e ha fatto probabilmente prendere le decisioni che entreranno in vigore domani per i prossimi giorni è l’aumento costante della pressione sugli ospedali. Oltre al superamento della soglia critica dei 3 mila posti in terapia intensiva, aumentano anche i ricoveri nei reparti normali», nota Siliquini. E questo «pesa moltissimo nella cura di altre patologie, con la chiusura in molte regioni dell’attività ordinaria degli ospedali e la sospensione di interventi chirurgici programmati».
Il nuovo piano vaccinale
Bene invece, per Siliquini, il nuovo piano vaccinale del governo Draghi. L’obiettivo dell’80% di italiani e italiane vaccinati entro settembre «è verosimile: posto che arrivino le dosi». Il nuovo piano, per Siliquini, «rappresenta un cambio di passo. Si dà importanza all’equità regionale con un controllo centrale su quello che avviene nelle regioni, una forte capillarizzazione dei siti di somministrazione. Si parla di un sito ogni 65 mila abitanti – spiega la professoressa -. E si propone un sistema informativo che sia in grado di fornire a tutta Italia la stessa modalità di prenotazione e la circolarità dei dati».
Sul vaccino AstraZeneca e la sospensione di un lotto anche in Piemonte, Siliquini avverte: «Abbiamo un sistema di sorveglianza molto efficace che ci consente di sospendere in via precauzionale: bene così. Gli studi ci diranno se esiste una correlazione e un rapporto di causa effetto. Di certo se io oggi potessi far vaccinare le persone che mi sono vicine lo farei subito. Con AstraZeneca».
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