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Vaccino AstraZeneca, il Piemonte sospende le somministrazioni da un lotto sospetto. Verifiche in corso dopo la morte di un insegnante di Biella

14 Marzo 2021 - 14:16 Redazione
Si tratta di un docente morto a Biella nelle scorse ore dopo aver ricevuto una dose del vaccino ieri. L'assessore della Sanità della Regione: «Atto di estrema prudenza»

Nuovi guai per AstraZeneca. A seguito della morte di un uomo a cui era stato somministrato ieri il vaccino anti-Coronavirus dall’azienda anglo-svedese, la Regione Piemonte ha deciso di sospendere con effetto immediato su tutto il territorio regionale la somministrazione delle dosi provenienti da un lotto sospetto (ABV5811) e non più di tutti i lotti, come era stato deciso in un primo momento. «Si tratta di un atto di estrema prudenza, in attesa di verificare se esista un nesso di causalità tra la vaccinazione e il decesso», commenta l’assessore della Sanità della Regione, Luigi Genesio Icardi. «A oggi in Piemonte – aggiunge Icardi – non era mai stata segnalata nessuna criticità particolare dopo la somministrazione dei vaccini». Si riunirà nel pomeriggio la Commissione piemontese sulla farmaco-vigilanza per l’attivazione di tutte le procedure previste.

L’uomo, un docente, sarebbe morto nelle scorse ore a Biella. Per il momento non si hanno ulteriori dettagli. Nel frattempo è atteso per questo pomeriggio l’arrivo degli ispettori del ministero della Salute per gli accertamenti sulla morte del sotto-ufficiale della Marina militare Stefano Paternò, 43 anni, deceduto a Catania dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca, evento che – insieme alla morte del poliziotto Davide Villa, deceduto 12 giorni dopo aver ricevuto l’inoculazione – ha portato l’Italia a bloccare le somministrazioni delle dosi dal lotto incriminato in via precauzionale, così come era accaduto per un altro lotto in altri Paesi europei, tra cui la Danimarca.

Un altro caso in Emilia-Romagna

Anche in Emilia-Romagna si è verificato un caso apparentemente analogo. A Vergato nel Bolognese, Giuseppe Morabito, 61 anni, vicepreside dell’istituto secondario di primo grado ‘Veggetti, è mancato nella notte scorsa, circa dieci giorni dalla somministrazione di una dose del vaccino di AstraZeneca. La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo ed è attualmente in atto un’indagine per verificare se esista una correlazione tra la sua scomparsa e l’assunzione del vaccino. Il Procuratore capo Giuseppe Amato ha invitato alla calma: «Non c’è nessun allarmismo e nessun indagato al momento. Accerteremo quali sono le cause della morte, poi ne trarremo le conseguenze – ha dichiarato in un’intervista al Resto del Carlino -. Insistiamo con il dire che le vaccinazioni se ci sono vanno fatte, anzi dovrebbero essere fatte a tutti. Al momento non c’è alcuna preoccupazione in questo senso».

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