Alessia Ambrosi, la consigliera insultata per il passaggio a FdI: «Serve più rispetto. La Lega che si allea con Pd e M5s non è il mio partito»

Offesa pubblicamente dal presidente della Lega Trentino, Ambrosi dice a Open. «Le sue dimissioni? Non le ho chieste io»

«Sono rimasta stupefatta. Non mi sarei mai aspettata un trattamento del genere per quello che è stato ed è solo un dissenso sulla linea politica. Mi sono sentita chiaramente ferita. Ma ho deciso di reagire e di non restare in silenzio». A parlare a Open è Alessia Ambrosi, consigliera provinciale a Trento, insultata dal presidente della Lega Trentino Alessandro Savoi, che ha definito «tr**e» Ambrosi e la collega Katia Rossato. In un post su Facebook, ha scritto: «Nella vita, come nella politica, i leoni restano leoni, i cani restano cani e le tr**e restano tr**e». La loro “colpa”? Essere passate dalla Lega a Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni.


FACEBOOK | Il post incriminato

Savoi si è dimesso, scusandosi per il «grave errore»: «Le dimissioni non le ho chieste certamente io, e nemmeno mi interessano gli affari interni di un partito che ormai, da quando si è alleato con Pd e M5s, non è più il mio. Di certo le scuse, che dovevano necessariamente essere pubbliche dato che pubblica era stata l’offesa, le ho invece accolte con piacere», ha aggiunto.


Da Matteo Salvini, oggi impegnato a Palermo per il processo Open Arms, è arrivato un laconico «ha fatto bene a dimettersi». «La solidarietà è stata bipartisan. Prendo atto delle dimissioni e delle scuse, che accolgo, e che chiudono un incidente particolarmente spiacevole a livello sia politico sia personale. Auspico e confido che a partire da questo momento, tra le forze di centrodestra e più in generale tra ogni partito e schieramento politico, possa svilupparsi in Trentino un confronto sempre all’insegna del rispetto reciproco. Per tale motivo apprezzo e ringrazio Salvini per la presa di posizione», ha concluso la Ambrosi.

Foto in copertina: FACEBOOK/ALESSIA AMBROSI

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