Coronavirus, in Veneto balzo dei contagi e 33 decessi. Zaia: «Oggi vaccineremo 30 mila persone»

Il numero complessivo delle persone ricoverate è pari a 2.083, di cui 1.805 in area non critica (-10, ieri erano 1.815)

Tornano ad aumentare i nuovi casi e i decessi Covid in Veneto. Stando ai dati comunicati dal governatore Luca Zaia dal centro della Protezione Civile regionale, nelle ultime 24 ore si sono registrati 2.095 nuovi casi di positività al SARS-CoV-2 (ieri 1.861) e 33 decessi (ieri 25). Sale così a quota 375.500 il numero dei casi registrati in Regione da inizio emergenza, mentre il numero complessivo dei deceduti si attesta a 10.500 vittime. Dati in lieve miglioramento sul fronte ospedaliero. Il numero complessivo delle persone ricoverate è pari a 2.083, di cui 1.805 in area non critica (-10, ieri erano 1.815), mentre le persone in condizioni critiche, ricoverate quindi in terapia intensiva, sono 278 (+1 rispetto a ieri, quando erano 277). Sono invece 39.356 le persone positive in isolamento domiciliare (+137 rispetto a 24 ore fa). 


Incidenza di contagi ancora alta

Il governatore Zaia, durante il punto con la stampa, ha detto che «l’indice Rt ci avrebbe consentito di passare in fascia arancione, ma abbiamo un’incidenza di contagi pari a 254 casi ogni 100mila abitanti». Quindi, con tutte le probabilità, il Veneto resterà in zona rossa. Quanto all’andamento della campagna vaccinale, Zaia ha riferito che il Veneto sta progressivamente aumentando le dosi di vaccino somministrate: «Oggi – dice – forse riusciremo ad arrivare a 30mila dosi, rispetto alle 24mila effettuate ieri». «Attualmente sul fronte delle vaccinazioni abbiamo 1.300 persone schierate, e siamo consapevoli di alcuni disagi, ma stiamo cercando di sistemarli – ha aggiunto -. Ai pazienti chiedo di essere pazienti: dobbiamo vaccinare più di 4 milioni di persone e stiamo cercando di spingere, ringrazio i cittadini per la comprensione».


Zaia: «Abbiamo un progetto di screening per le scuole»

Sul fronte delle riaperture delle scuole, Zaia ha comunicato che il Veneto ha predisposto «un progetto per lo screening con tamponi utilizzando il “fai da te” per poter lasciare le scuole aperte anche in zona rossa», sottolineando che «questa decisione spetta al Governo». Certo è, a detta del governatore, che «non possiamo pensare che il futuro della scuola sia il surrogato della Dad».

L’appello ai giovani per partecipare alla campagna vaccinale

Zaia ha sottolineato poi come ci siano «medici che si sono offerti di vaccinare gratuitamente fuori dall’orario di lavoro. Stesso discorso vale per i ragazzi che potrebbero dare una mano sul fronte della parte organizzativa, occupandosi dell’accettazione, piuttosto che di dare indicazioni nei centri vaccinali: non esistono solo gli “angeli del fango”, possono esistere anche gli “angeli dei vaccini”». In tal senso Zaia ha precisato che «i volontari, anche giovani, verranno vaccinati, ma dovranno assicurare una certa disponibilità continuativa in questa campagna».

Quanto alle vaccinazioni nelle aziende, Zaia ha sottolineato che dalla prossima settimana «saranno disponibili 300 mila vaccini, ma l’attuale capacità vaccinale della regione non permette di poterli somministrare» a tambur battente. «Sicuramente incrementeremo – sottolinea Zaia -, ma allo stesso tempo avremo delle dosi che resteranno da parte: alcune per le prime dosi, altre per le seconde, e altre per le aziende». E su questo punto Zaia chiarisce: «Non ha senso tener fermi i vaccini. Se ci sono delle dosi extra diamole fuori: nessuno toglie i vaccini agli anziani per darli alle imprese». «Peraltro, lo dico senza polemica, – conclude Zaia – facciamo quello che è previsto dal decreto ministeriale. Il Ministero ci dice che la vaccinazione degli anziani deve andare in parallelo a quella nelle aziende».

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