I numeri in chiaro. Sebastiani (Cnr): «Regioni con terapie intensive al 60%. Bisogna puntare a mezzo milione di vaccini al giorno» – Il video

I dati di oggi «confermano che abbiamo raggiunto i due picchi più delicati: quello delle terapie intensive e quello dei decessi». Per il matematico sono da evitare i viaggi all’estero: «La situazione oltre la frontiera, in Paesi come la Francia e l’Austria, ci dice che lì il trend è in aumento»

In Italia, nelle ultime 24 ore, sono stati registrati +21.261 nuovi casi di positività al Coronavirus. Sono invece 376 i decessi, secondo quanto riportato dal bollettino della Protezione civile e del ministero della Salute. Così, il totale delle vittime legate al Covid-19 sale così a 110.704. I ricoverati con sintomi sono 28.489. Sono invece 3.714 i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva; di questi, 234 hanno fatto il loro ingresso nella giornata di oggi.


I dati delle ultime 24 ore

I dati di oggi «confermano la previsione secondo cui abbiamo raggiunto i due picchi più delicati, quello delle terapie intensive e quello dei decessi», ha spiegato Giovanni Sebastiani, matematico del Cnr. «C’è comunque un’eterogeneità a livello nazionale: in alcune regioni, con la pressione più alta sui reparti di terapia intensiva, siamo arrivati al 60%, cioè il doppio della soglia massima consentita. E la media nazionale è sopra il 40%, quindi ci vuole massima attenzione».


La campagna vaccinale

Per quanto riguarda, poi, l’andamento della campagna vaccinale, Sebastiani dice che «quello a cui dobbiamo tendere è una vaccinazione di massa: e i primi effetti della campagna li vediamo nella curva della mortalità». Dobbiamo aumentare il ritmo «per arrivare a una media di mezzo milione di dosi di vaccino al giorno, mettendo in graduatoria tutte le categorie fragili, così da poter rilasciare le misure di contenimento». La nota dolente, però, «riguarda quella categoria “altro”», inserita nel sito istituzionale sul vaccino anti Covid: «bisogna scorporarla e vedere se non c’è spreco dosi».

I viaggi all’estero

Quanto al via libera per i viaggi all’estero, «questo è un altro punto su cui discutere. Alla frontiera nord, abbiamo Paesi come la Francia e la Slovenia che registrano valori più alti dei nostri; in particolare la Francia, le cui curve sono in salita. Stesso discorso per Svizzera e Austria: hanno valori più bassi dell’Italia ma il trend è in aumento. Eviterei quindi i viaggi all’estero, e cercherei di puntare a una vaccinazione mirata per tutti coloro che hanno flussi giornalieri con i Paesi esteri, magari per motivi di lavoro».

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