AstraZeneca e trombosi, Bassetti: «Serve una posizione chiara sul vaccino: così è un gioco al massacro» – L’intervista

Il direttore della clinica di Malattie infettive al San Martino di Genova commenta le possibili limitazioni in arrivo per il farmaco di Oxford

«Mi sono scocciato di dover essere io il difensore dei vaccini anti-Covid. Dove sono le istituzioni? Se temono che il vaccino AstraZeneca possa avere effetti collaterali gravi, allora bisognerebbe avere il coraggio di limitarlo o stopparlo. Così non si può andare avanti, siamo davvero alla follia pura. C’è un ministero che dovrebbe rispondere, che dovrebbe tranquillizzare la gente e, invece, è diventato un gioco al massacro dove ogni giorno c’è qualcuno che fa piovere insulti su noi medici. Solo a me ne arrivano quotidianamente almeno 300. Ecco perché serve una posizione chiara del ministero: che ci mettessero la faccia! Lo Stato italiano, mi chiedo, vuole fare una vaccinazione seria? Oppure ogni giorno vogliamo andar dietro alla pancia di questo o dell’altro?».


A Open parla Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive al San Martino di Genova, che, di fatto, promuove a pieni voti il vaccino AstraZeneca, visto che al momento non esistono dati sulla pericolosità del farmaco. I casi di trombosi in chi è vaccinato contro il Covid «sono uguali a quelli della popolazione non vaccinata», spiega. Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini di Ema (Agenzia europea per i medicinali), però, mette in guardia: «È sempre più difficile affermare che non vi sia un rapporto di causa ed effetto fra la vaccinazione con AstraZeneca e casi molto rari di coaguli di sangue insoliti associati a un basso numero di piastrine». Insomma, anche l’Ema, che fino alla settimana scorsa diceva di non avere prove scientifiche sul rapporto di causa-effetto tra trombosi e somministrazioni, ora inizia ad avere qualche dubbio. Entro domani, 7 aprile, l’agenzia dovrebbe emettere una raccomandazione aggiornata.


«Se bloccano AstraZeneca devono trovare un’alternativa»

Bassetti rifiuta qualsiasi allarmismo: «Nessuno è qui a dire che non esistono effetti collaterali da vaccini o, più in generale, da farmaci. Però, cerchiamo di essere chiari. Ogni anno l’aspirina fa 3 mila morti, è accaduto persino da noi con un paziente. Quindi, se in questo caso abbiamo dei dubbi, allora bisognerebbe avere anche il coraggio di fermare le vaccinazioni con AstraZeneca trovando, però, un’alternativa». Oggi il problema è con il vaccino di Oxford, domani potrebbe riguardare Johnson&Johnson: «Significa che tocca mettere sulla bilancia rischi e benefici e decidere sulla base di questo. Non è possibile che ogni giorno noi medici venivamo lasciati alla mercé di chi ci insulta. Ci scaricano addosso non solo le responsabilità ma anche l’arrabbiatura della gente».

«Chiudere bar e ristoranti ha fatto calare i contagi? Non mi pare»

In merito alle riaperture, di cui si discute da mesi ma su cui non si hanno ancora notizie certe, Bassetti è dalla parte di chi chiede un ritorno alla normalità in sicurezza. Sì dunque al ritorno di bar, ristoranti e palestre: «Chiuderle è servito a qualcosa? I contagi sono scesi? Ce lo dicano. A me non pare. Ora, passate queste due settimane, visto che la terza ondata si sta spegnendo, iniziamo a regolamentare in maniera diversa certe attività economiche. Si tratta solo di buonsenso: io preferisco vedere un ristorante ordinato che un lungomare, come quello di Genova, preso d’assalto da gente che, a terra, beveva il caffè preso, d’asporto, al bar. Perché si può fare il pic-nic ai giardinetti e non andare al ristorante? Questa è ipocrisia. Riapriamo ma con rigidi controlli. Tu apri ma, se sgarri, ti chiudo. Stesso discorso per le palestre, con orari differenziati e distanziamento».

«Basta trovare capri espiatori»

«La decisione di chiudere bar, ristoranti e palestre, nel momento in cui è stata presa, poteva anche andare bene. Ora no. Mi pare chiaro che queste misure sono state lasciate lì, non sono state cambiate perché nessuno si è voluto prendere il coraggio di riaprire. E la smettano di dire che la colpa è dei giovani, della movida o degli sportivi che corrono al parco. Insomma del capro espiatorio di turno. Non è affatto così». Secondo Bassetti a far circolare il virus «sono stati i trasporti, il lavoro, i contatti familiari e ospedalieri. Basta con questo atteggiamento persecutorio verso alcune categorie. Basta dire che i giovani sono cattivi e gli anziani buoni. Non ci sono buoni e cattivi in questa pandemia».

Foto in copertina: ANSA/LUCA ZENNARO

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