Covid, la proposta dell’Fmi per la crisi economica: «Tasse più alte ai ricchi per aiutare la ripresa e rafforzare la coesione sociale»

Una misura che aiuterebbe a ridurre le disuguaglianze e «aumenterebbe la probabilità di una mobilità intergenerazionale». Chi ha un reddito più alto riuscirebbe dunque ad alleggerire le disparità sociali

Il Fondo monetario internazionale (Fmi) propone la ricetta per aiutare i Paesi a uscire dalla crisi economica aggravata dalla pandemia di Coronavirus. Secondo l’ente, i governi dovrebbero valutare tasse più alte per i cosiddetti “ricchi” per pagare i conti del Covid; ogni Paese dovrebbe quindi considerare «un contributo temporaneo alla ripresa dal Covid» da far pagare a chi gode di redditi più alti. Questo aiuterebbe a ridurre le disuguaglianze e «aumenterebbe la probabilità di una mobilità intergenerazionale» considerato che i giovani sono quelli che stanno pagando il prezzo più alto del Covid. In sintesi, come riportato da Ansa, l’Fmi ritiene che chi guadagna di più e le aziende che hanno prosperato durante la pandemia dovrebbero pagare «ulteriori tasse per mostrare solidarietà nei confronti di coloro che sono stati colpiti più duramente». In questo modo chi guadagna di più, con le proprie tasse riuscirebbe ad alleggerire le disparità sociali e si rafforzerebbe, così, la coesione sociale.


In Italia debito sopra al 150% del Pil fino al 2026

I deficit di bilancio sono aumentati con l’epidemia da Covid ma nel medio termine «sono previsti calare nella maggior parte delle economie avanzate con la ripresa che accelera». Questa la previsione del Fondo monetario internazionale secondo cui in media i deficit caleranno dal 7,6% del Pil nel 2020 al 2,3% nel 2026. L’Italia e altri Paesi dovrebbero registrare deficit più ampi rispetto ai livelli pre-Covid. In particolare, il deficit italiano è destinato a passare dall’8,8% nel 2021 all’1,8% nel 2026. Secondo l’Fmi, ci sarà una diminuzione anceh del debito che comunque resterà sopra il 150% fino al 2026.


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