«Olesya non ha lo stesso gruppo sanguigno di Denise Pipitone». Il verdetto dell’avvocato della famiglia alla tv russa

Il caso di Denise Pipitone è aperto dal primo setttembre 2004, quando la bambina è scomparsa da Mazara del Vallo, in porvincia di Trapani

Il gruppo sanguigno non è lo stesso. E quindi l’esame con il Dna non è più necessario. L’ultima parola sul legame tra Denise Pipitone, scomparsa 16 anni fa in Italia, e la ragazza russa Olesya Rostova è arrivato da Giacomo Frazzitta, l’avvocato della famiglia Pipitone. Per saperlo Frazzitta è dovuto volare fino a Mosca, dove è stata registrata la puntata della trasmissione Lasciali Parlare che da giorni sta cavalcando questa vicenda. «Durante la trasmissione di ieri pomeriggio a un certo punto è stata presentata una presunta sorella della protagonista del caso, anche lei russa, alla quale è stato chiesto cosa proverebbe nel caso Olesya dovesse trasferirsi in Sicilia. È stato solo un grande show, che abbiamo cercato di bloccare sin dall’inizio».


Il caso di Denise Pipitone

Sono passati quasi 17 anni dalla scomparsa di Denise Pipitone. Il 1° settembre 2004 la bambina è scomparsa a Mazara del Vallo, nella provincia di Trapani. Da allora il caso è rimasto irrisolto. Negli ultimi giorni il programma trasmesso sulla tv russa Lasciali Parlare ha diffuso la storia di Olesya Rostova, una ragazza che nel 2005 era stata accolta in un orfanotrofio di Mosca dopo essere stata abbandonata in stazione da un gruppo di rom con cui viveva. Olesya Rostova sosteneva di essere stata rapita dalla sua stessa famiglia ed era alla ricerca delle sue vere origini. Vista la somiglianza fisica e l’età della ragazza, gli autori della trasmissione Lasciali Parlare avevano ricondotto il suo caso a quello di Denise Pipitone.


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