Denise Pipitone, martedì il faccia a faccia tra il legale della famiglia e Olesya Rostova. Attesi i risultati dei test del sangue

L’avvocato: «Le farò alcune domande per ricostruire la sua infanzia. Insieme ai dati scientifici, le sue risposte ci aiuteranno a capire se si tratta di Denise»

Il caso di Denise Pipitone, la bambina rapita nel 2004 a Mazara del Vallo, in Sicilia, potrebbe arrivare a un punto di svolta. Martedì, 6 aprile, è infatti atteso il primo confronto tra l’avvocato di Piera Maggio – madre di Denise – Giacomo Frazzitta e la giovane russa Olesya Rostova, in cerca della propria mamma. Il faccia a faccia avverrà durante la trasmissione Lasciali parlare, in onda sulla tv russa. E’ proprio in quella trasmissione che la giovane ha fatto il suo appello, tra le lacrime, raccontando di essere stata rapita anche lei 17 anni fa. Rostova sarà in studio, mentre l’avvocato Frazzitta sarà collegato in diretta da Marsala. «A Olesya farò alcune domande per ricostruire la sua infanzia. Insieme ai risultati scientifici che avremo, le risposte della giovane ci aiuteranno a capire se si tratta di Denise o meno».


Il test del Dna in un secondo momento

Un aspetto determinante in questa vicenda sarà, come già accennato nei giorni scorsi, la compatibilità del gruppo sanguigno di Olesya Rostova con quella di Denise. Soltanto in un secondo momento, «in caso si accertasse la compatibilità, si procederà con il Dna». «Al momento non abbiamo ancora avuto la possibilità di un contatto diretto con la giovane – spiega all’agenzia Ansa l’avvocato Frazzitta – e martedì sarà la prima volta che questo avverrà, in concomitanza con i risultati del gruppo sanguigno. A Olesya chiederò se ricorda i momenti antecedenti all’ingresso in orfanotrofio». Ad avvalorare la teoria che possa proprio trattarsi di Denise, ci sono alcune somiglianze a livello somatico che mostrano tratti simili tra Olesya, Piera Maggio e Piero Pulizzi, padre naturale della bimba. Numerose anche le coincidenze, a partire dall’età in cui le due bambine sono state rapite.


Il caso di Denise e la storia di Olesya

Il primo settembre del 2004, quando Denise Pipitone non aveva ancora quattro anni, scomparve da Mazara del Vallo. Poco prima era intenta a giocare per strada, davanti alla casa della nonna materna. Il 18 ottobre una guardia giurata girò un filmato in cui si vedeva una bambina in compagnia di persone nomadi a Milano. La bambina era molto simile a Denise, ma veniva chiamata Danas. Piera Maggio vi riconobbe sua figlia, ma le persone che erano con lei non si trovarono più.

Oggi a dare speranza alla famiglia di Denise c’è la storia di Olesya. La ragazza tempo fa aveva inviato una lettera alla redazione del programma in onda sul primo canale russo, raccontando di essere stata rapita e portata nel 2005 in un campo rom. Dopo aver vissuto con la comunità nomade di sola elemosina, fu abbandonata e poi trovata in una stazione ferroviaria vicino a Mosca. Da lì venne mandata in un orfanotrofio che le diede il nome di Olesya Rostova. Tramite il programma tv è stato eseguito il test del Dna sulla giovane, e comparato a quello della presunta madre russa, Valentina Khariova, residente nella città di Arcangelo, sul mar Bianco, nel nord della Russia. Il test ha rivelato che Olesya non è figlia biologica di Valentina.

Dopo lo speciale di Chi l’ha visto?, è stato Pomeriggio 5 a svelare i nuovi particolari. «Abbiamo dato la notizia di una famiglia russa che ha detto che Olesya potrebbe essere la figlia, perché rapita alla stessa età della loro bambina. Ebbene, è stata fatta subito la comparazione del Dna e non è così – ha detto Barbara D’Urso – . ll programma russo annuncerà domani in diretta i risultati della comparazione del gruppo sanguigno di Denise con quello di Olesya».

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