Il Trentino rischia lo scontro con il governo sulle misure di contenimento della pandemia del Coronavirus. Il presidente Maurizio Fugatti, infatti, non intende rispettare le indicazioni fornite dal governo Draghi, che ha fissato al 26 aprile la data per le riaperture. Stando all’ultima delibera della Giunta provinciale, verrà anticipata a lunedì 19 aprile la riapertura di bar e ristoranti all’aperto in Trentino. Saranno operativi fino alle 18.
«Fuori dalla zona arancione per aiutare le attività che soffrono»
«È una sperimentazione, anche rispetto a quello che sta decidendo il governo in queste ore. È una forma di autonomia. Crediamo che la delibera possa non essere impugnata», ha detto il presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Alla base di questo provvedimento, rischioso e coraggioso c’è il dato di «stabilizzazione e calo dei contagi e delle ospedalizzazioni» delle ultime settimane. «Abbiamo deciso come Giunta di anticipare l’uscita ufficiale dalla zona arancione per alcune delle attività che stanno soffrendo particolarmente», ha proseguito Fugatti in conferenza stampa. Per bar e ristoranti rimane comunque il limite di quattro persone a tavolo (salvo che non si tratti di conviventi). Negli spazi interni potranno sedersi i clienti che usufruiscono del servizio buono pasto o mensa aziendale. Per tutti gli altri, invece, sarà obbligatorio usare esclusivamente gli spazi all’aperto. «Ci sono linee guida semplici e facilmente attuabili», ha rassicurato l’assessore al Turismo Roberto Failoni.
«I nostri sono dati da zona gialla»
Secondo gli ultimi dati, in base alla classificazione settimanale dell’istituto superiore di Sanità (Iss), il Trentino ha un indice Rt pari a 0,69 e un’incidenza pari a 120 casi ogni 100 mila abitanti. «Siamo ben al di sotto della soglia di allerta, sono dati fortemente da zona gialla», ha concluso il presidente Fugatti.
Foto in copertina: ANSA/STEFANO AMBU
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