É arrivato il giudizio dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) sui possibili legami tra il vaccino anti-Covid di Johnson&Johnson e casi molto rari di trombi sanguigni, registrati negli Stati Uniti. La conferenza stampa era prevista per le 17, ma una nota ha anticipato il giudizio dell’Ema in cui sono stati riconosciuti «possibili» legami di causa-effetto tra il vaccino e eventi «molto rari» di trombosi cerebrale. Si specifica, però, che i benefici superano i rischi. Tutti gli eventi di trombosi cerebrale – continuano – «si sono verificati in persone di età inferiore a 60 anni entro tre settimane dalla vaccinazione». La maggioranza sono donne. «Sulla base delle prove attualmente disponibili – conclude la nota – i fattori di rischio specifici non sono stati confermati». Intanto al bugiardino «dovrebbe essere aggiunto un avvertimento sui coaguli di sangue insoliti con piastrine basse. Inoltre gli eventi dovrebbero essere elencati come effetti collaterali molto rari del vaccino».
Johnson&Johnson la scorsa settimana ha deciso di ritardare le consegne dei vaccini da loro prodotti dopo che la Food and Drug Administration ha raccomandato alle autorità americane di sospendere l’uso del vaccino nell’attesa di esaminare i 6 casi di trombi (su 7 milioni di persone vaccinate negli Usa con il vaccino Johnson&Johnson). La struttura commissariale per l’emergenza – con il responso positivo, sia da parte di Ema che di Aifa – si è già detta pronta ad assegnare a tutte le regioni, a partire da domani, 21 aprile, le 184 mila dosi presenti a Pratica di Mare. E, infatti, proprio oggi si riunisce la Commissione tecnico-scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per le valutazioni del caso.
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