Coronavirus. Bambina di 2 anni muore dopo avere ricevuto il vaccino Pfizer? Nessuna prova

Una storia che piace ai No Vax e che ha come fonte una segnalazione anonima e non verificata

Riceviamo una richiesta di verifica in merito a un post Telegram pubblicato il 21 aprile 2021 dal giornalista Cesare Sacchetti, di cui abbiamo parlato per passate teorie del complotto anche sulla Covid19. Secondo il contenuto condiviso da Sacchetti, condiviso in particolare dalle aree NoVax, una bambina di 2 anni sarebbe morta negli Stati Uniti dopo aver ricevuto il vaccino di Pfizer. Di fatto, non ci sono prove concrete per affermarlo.

Questo tipo disinformazione ha un’origine, ed è l’effetto collaterale della farmacovigilanza che riporta casi non confermati e non verificati di presunti decessi da vaccino. Lo abbiamo visto in passato, sia per i casi italiani che per quelli del Regno Unito.

Per chi ha fretta

  • La fonte primaria della vicenda si basa su una segnalazione anonima e non verificata.
  • Nella segnalazione del caso vengono riportate date molto strane che non combaciano affatto con il racconto.

Analisi

Riportiamo il testo del post di Sacchetti:

Negli USA, una bambina di 2 anni è morta dopo aver ricevuto il vaccino Pfizer. La piccola non aveva nessuna malattia pregressa. L’uso del vaccino Pfizer non è stato autorizzato per i bambini. Questo vuol dire che sono stati i genitori stessi a dare il consenso ad usare la loro bambina come cavia per gli esperimenti della Pfizer. I genitori non stanno proteggendo i loro figli. Li stanno sacrificando sull’altare del cartello farmaceutico di Bill Gates.

La fonte è un articolo del sito britannico Dailyexpose dal titolo «Heartbreaking – Two year old dies after having the Pfizer Covid Vaccine», il quale riporta a sua volta come fonte il sito del Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) invitando a consultare il caso ID 1074247.

Il VAERS è in qualche modo simile al nostro sistema di farmacovigilanza. Ricordiamo che il nostro, così come quello di altri Paesi europei, non riporta casi certificati/verificati di eventi avversi da vaccino e si basa su segnalazioni anche anonime (anche online). Come funziona VAERS? Ecco la spiegazione tratta dal sito del CDC (anche qua, se volete):

The Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) database contains information on unverified reports of adverse events (illnesses, health problems and/or symptoms) following immunization with US-licensed vaccines. Reports are accepted from anyone and can be submitted electronically at www.vaers.hhs.gov.

Semplicemente tradotto, leggiamo che il database di VAERS contiene informazioni su report non verificati di eventi avversi da vaccino. Insomma, siamo allo stesso livello della farmacovigilanza italiana e del Regno Unito, tanto per citare due utilizzate impropriamente dai NoVax. Detto questo, il caso ID 1074247 esiste ed è consultabile nel sito, ma c’è qualcosa di strano:

Vaccinated: 2021-02-25

Date died: 2021-03-03

Hospitalized? Yes, 17 days

Risulta strano che la presunta bambina di 2 anni si sia fatta somministrare il vaccino Pfizer il 25 febbraio per poi morire il 3 marzo essendo stata ricoverata 17 giorni in ospedale. Errore nella digitazione? Fino a prova contraria, i tasti 1 e 7 sono ben lontani tra di loro nelle tastiere che comunemente utilizziamo. C’è anche la data di inserimento del presunto report, il 5 marzo, dunque viene ancora meno la teoria dell’errore nella digitazione. Non solo, come fa ad essere finita in ospedale senza passare per il pronto soccorso? Insomma, molte cose non quadrano di fronte a un presunto episodio fornito in maniera anonima.

Conclusioni

Ci troviamo di fronte ad un altro episodio che dimostra come il sistema di farmacovigilanza possa generare storie a sostegno dei NoVax. La mancanza di una verifica relativa alle segnalazioni ha questo effetto collaterale.

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