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Coronavirus, New York verso la svolta: il sindaco annuncia «tutto aperto» dal primo luglio. Francia, Macron allenterà le misure da metà maggio

29 Aprile 2021 - 15:43 Redazione
Bill de Blasio ha annunciato che «sarà l'estate di New York» grazie ai numeri delle vaccinazioni. Il presidente francese punta al 19 maggio per ammorbidire le restrizioni

FRANCIA

EPA/Mohammed Badra

Macron annuncia riaperture progressive dal 19 maggio

Riaperture progressive di negozi, bar, ristoranti, cinema e musei a partire dal 19 maggio. Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato in un’intervista la data della ripresa di numerose attività. Resteranno comunque delle limitazioni per consentire il rispetto delle misure anti Coronavirus: i tavoli esterni dei locali, ad esempio, potranno essere riempiti per un massimo di 6 persone, mentre musei, monumenti, cinema, teatri e altri luoghi di spettacolo che prevedono la presenza di un pubblico a sedere potranno riprendere la loro attività ma solo con un massimo di 800 persone in interno e di mille all’esterno.

USA

EPA/Peter Foley

New York pronta a riaprire dal primo luglio

Svolta a New York, negli USA, a partire dal 1 luglio: il sindaco Bill de Blasio ha annunciato che a partire da quella data la città sarà «completamente aperta». «Il nostro piano è riaprire interamente la città il primo luglio», ha detto in un’intervista a Msnbc. «Negozi, teatri, uffici. Siamo pronti. Sarà l’estate di New York». Le riaperture saranno possibili a fronte del numero di vaccinazioni eseguite contro il Coronavirus: solo nella città a oggi sono state somministrate 6,3 milioni di vaccinazioni. «Un mese fa – ha aggiunto de Blasio – avevamo detto che la sfida era fra le varianti e le vaccinazioni, oggi possiamo dire che le vaccinazioni stanno vincendo e i contagi stanno crollando».

La curva torna a scendere in almeno metà degli Stati Uniti

EPA/CJ GUNTHER | Un operatore sanitario somministra il vaccino anti Covid a casa di un’anziana a Leominster, nel Massachussetts

In più della metà degli Stati Uniti la curva pandemica ha registrato un calo di circa il 24% rispetto a due settimane fa, con una media di quasi 54 mila casi al giorno, secondo il New York Times. Si allontana così il picco pesante di contagi e vittime che aveva registrato il suo picco a gennaio scorso, cominciato dopo l’autunno con la ripresa dei viaggi interni. «Pensiamo che questo calo sia legato all’aumento delle vaccinazioni – ha detto a Good morning America la direttrice dei Cdc, Rochelle Walensky – oltre che all’aumento delle persone che assumono comportamenti più cauti. Quindi – ha aggiunto – sono cautamente ottimista sul fatto che stiamo voltando l’angolo». Quel momento però non è ancora arrivato, spiega la dottoressa Walensky, soprattutto perché: «il virus è un opportunista», e potrebbe colpire in particolare nelle comunità con più bassi tassi di vaccinazione.

GERMANIA

EPA/CLEMENS BILAN

Con l’ok dell’Ema sì ai vaccini tra i bambini

Il ministro della Salute Jens Spahn ha parlato in conferenza stampa a Berlino della situazione vaccini nel Paese. Se non succede «qualcosa di atipico» e se ci saranno le autorizzazioni dell’Ema, in Germania «i bambini sopra i 12 anni potranno essere vaccinati già alla fine dell’estate contro il Coronavirus». Spahn ha sottolineato che la possibilità di vaccinare i bambini farebbe «un’importante differenza» per la gestione dell’emergenza, visto anche che «fra i 6 e i 20 anni c’è ora uno sviluppo iper-proporzionale della malattia».

INDIA

EPA/PRANABJYOTI DEKA | Il premier indiano Narendra Modi durante un comizio il 3 aprile nella provincia di Assam, in India

Il picco di contagi e vittime non ferma le elezioni nel Bengala

L’ultimo giorno per l’India è stato il più drammatico da quando è iniziata la pandemia, con un nuovo record di morti che ha registrato 3.645 vittime e 360.960 casi di Coronavirus in sole 24 ore. Mentre a Nuova Delhi non c’è più posto nei cimiteri e nei crematori, con le cataste dei cadaveri che continuano a crescere per strada, scoppiano nuove polemiche contro il presidente indiano Narendra Modi, che sui social ha rilanciato l’appello ai cittadini del Bengala occidentale perché vadano a votare, ma «in linea con i protocolli Covid-19». Come riporta la Cnn, i critici del Bharatiya Janata Party che guida il Paese accusano i suoi dirigenti di aver continuano a organizzare comizi e manifestazioni, violando le regole di distanziamento sociale. Eventi che sono stati vietati dalla Commissione elettorale dell’India solo lo scorso 22 aprile, a una settimana dal voto previsto oggi.

Immagine di copertina: EPA/JUSTIN LANE

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